La sentenza espressa conferma la legittimità della decisione del governo spagnolo nell’escludere i veicoli a GPL, metano e GNC dall’elenco dei mezzi sostenibili incentivabili
Per il tribunale i veicoli a gas non sono ecologici e, pertanto, vanno esclusi da qualsiasi incentivo
(Rinnovabili.it) – La cassazione spagnola conferma: i veicoli a gas “puliti” non esistono. Il tribunale ha stabilito che i mezzi alimentati a gas possono essere esclusi da qualsiasi schema di incentivo alla rottamazione perché più dannosi per l’ambiente rispetto agli stessi veicoli diesel.
La sentenza s’inserisce nell’ambito del programma “Moves II”, attraverso il quale il governo spagnolo, a fronte della rottamazione di veicoli benzina e diesel, ha scelto di erogare incentivi fiscali per l’acquisto di auto a basse o zero emissioni. Tra quest’ultime, sono stati esclusi tutti i veicoli – automobili, furgoni, veicoli commerciali leggeri, autobus e pullman – a gas, GPL o GNC (Gas naturale compresso). Una scelta per nulla apprezzata dall‘Associazione spagnola del gas liquefatto, che ha immediatamente fatto appello alla corte suprema per contestare la decisione del governo.
A distanza di settimane, lo stesso tribunale s’è tuttavia espresso a favore del governo per due distinte ragioni: la prima riguarda il significativo sostegno fiscale già in precedenza accordato ai mezzi a GPL (sostegno del quale godono tutt’ora); la seconda la mancata correlazione tra mobilità sostenibile a zero e missioni e veicoli a gas, da considerare di fatto alla stregua di tutti i veicoli alimentati da combustibili fossili e, quindi, parimenti inquinanti.
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Non è un caso che la sentenza sia arrivata insieme ad un nuovo rapporto di T&E, secondo il quale automobili, furgoni, autobus e camion alimentati a gas naturale compresso emettono – dati alla mano – elevati livelli di inquinanti tossici.
Se l’industria del gas, con tutto l’interesse del caso, afferma che GPL, metano e GNL siano carburanti utili a migliorare la qualità dell’aria e a combattere i cambiamenti climatici, il rapporto di T&E mostra sostanzialmente il contrario, evidenziando come questi carburanti emettano grandi quantità di particelle ultrasottili associate ad un ampio numero di patologie. Esattamente com’è per tutti i veicoli a combustibili fossili.
Ciononostante, evidenzia ancora il rapporto, molti paesi europei già afflitti da una pessima qualità dell’aria prevedono incentivi o sgravi fiscali per l’acquisto di veicoli a gas. In Italia, per esempio, il gas naturale per i trasporti è tassato del 99,5% in meno rispetto al diesel, con una perdita annuale di entrate pubbliche stimata in circa 675 milioni di euro. Il governo polacco tratta i veicoli a gas come veicoli a basse emissioni – al pari degli elettrici – con sovvenzioni per l’acquisto e ztl aperte. In Spagna, i veicoli alimentati a gas naturale o GPL beneficiano dell’etichetta ECO, che garantisce loro numerosi vantaggi, tra cui sconti sui pedaggi stradali, esenzioni dall’imposta di immatricolazione o bonus sull’imposta per la circolazione.
“Un giusto giudizio per un giusto motivo” ha dichiarato il direttore dell’ufficio spagnolo di T&E Isabell Büschel commentando la sentenza. “Il tribunale ha detto chiaramente e correttamente che il GPL e il gas naturale sono combustibili fossili. L’impegno della Spagna per la neutralità del carbonio implica che i veicoli che emettono particelle tossiche come qualsiasi altro motore a combustibile fossile non possano beneficiare di incentivi all’acquisto. In effetti – ha aggiunto Büschel – la circolazione di veicoli con motori a gas dovrebbe essere vietata in tutte le zone a basse emissioni delle nostre città”.
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