di Andrea Barbieri Carones
(Rinnovabili.it) – Il trasporto pubblico locale compie un passo verso la sostenibilità ambientale con lo SmartBus di Roma. Un mezzo, questo appena lanciato, che punta su 2 cavalli di battaglia: un mezzo sostenibile dal punto di vista ambientale e da quello economico.
Senza contare che il nuovo autobus in forza all’Atac presenta minori pesi e ingombri, grazie a un sistema di accumulo a ultracondensatore di ultima generazione ad elevata potenza e densità energetica.
Studiato da E-CO Hev, società spin-off del Politecnico di Milano, il veicolo è prodotto da Consorzio SmartBus, che è una Joint Venture tra E-CO, Higher e Chariot.
Lo SmartBus di Roma ha un altro vantaggio competitivo: è in grado di recuperare intorno al 50% di energia attraverso le frenate, gestendo le decelerazioni e riducendo dunque i consumi del bus. Il tutto senza ricorrere ad espedienti non green come motori Diesel ausiliari ancora presenti nella maggior parte di bus a batteria.
Le caratteristiche dello SmartBus di Roma
Gli ultracondensatori di differenti capacità, disponibili nei vari modelli di SmartBus di Roma da 8, 12 e 18 metri, utilizzati al posto delle batterie possono consentire con una singola carica percorrenze di oltre 45 km. La ricarica completa degli ultracondensatori, la cosiddetta Fast & Smart Charge, dura pochi minuti e viene eseguita in linea grazie a stazioni ad hoc (anche interrabili) senza che si debba tornare in deposito.
In pratica: la ricarica avverrà tramite un pantografo installato sul tetto del veicolo.
Oltre ad essere un veicolo green, gli SmartBus comportano notevoli risparmi economici, come spiega Paolo Bernardini, ceo di E-CO. “Le caratteristiche tecniche consentono di quantificare per ciascun SmartBUS su 10 anni un risparmio di almeno 250.000 euro rispetto al migliore autobus a batteria”.
Nella stima dei risparmi non sono considerati i costi di smaltimento delle batterie, inesistenti per lo SmartBus. Così come i costi di realizzazione dei siti di ricarica in deposito e per il rifornimento elettrico.
Esternamente, lo SmartBus è simile ad un bus tradizionale. Ma ha maggiori spazi interni dovuti ai minori ingombri del sistema di accumulo comparati a quelli di bus elettrici a batteria di pari dimensione.
Anche la tecnologia ha il suo ruolo nel comfort dei passeggeri. Questi ultimi, infatti, utilizzano servizi di comunicazione e geolocalizzazione che permettono loro di avere informazioni localizzate e di viaggio costantemente aggiornate.
Per ora, lo SmartBus sarà testato per 6 mesi sulla linea 64, che collega la stazione Termini con San Pietro, dove vi sarà l’impianto di ricarica. Rappresenta il primo passo verso l’incremento del numero di autobus emissioni zero, acquistati anche grazie ai fondi del Pnrr e frutto di una collaborazione con Atm e Amn, le aziende dei trasporti di Milano e di Napoli.