L'Authority ha esteso fino al 30 giungo 2027 la possibilità di ricaricare la propria auto elettrica disponendo di una potenza di circa 6 kW in alcuni momenti della settimana ma senza dover richiedere un aumento di potenza al proprio fornitore
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La proroga è automatica per tutti i clienti già parte della sperimentazione
Doveva concludersi il 31 dicembre 2023, dopo due anni e mezzo dal lancio. Ma a gennaio 2024 la sperimentazione ARERA per la ricarica intelligente dei veicoli elettrici ha ricevuto la prima proroga. E oggi, un anno dopo, arriva il secondo differimento dei termini. Lo ricorda stamane il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) a cui è stata affidata l’amministrazione operativa del progetto. La nuova deadline?
Il 30 giugno 2027 per quanti hanno già aderito all’iniziativa che si apre, tuttavia, anche a nuove iscrizioni. A partire dal 12 febbraio 2024 fino al e fino al 30 giugno 2026, infatti, sarà possibile per ogni nuovo interessato – che soddisfi i requisiti di ammissibilità – fare richiesta di partecipazione alla sperimentazione ARERA.
La ricarica “intelligente” dei veicoli elettrici
Il progetto, lanciato con la delibera 541/2020/R/eel dell’Authority nasce con l’obiettivo di facilitare la ricarica dei veicoli elettrici in luoghi non accessibili al pubblico come le abitazioni private, piccoli esercizi commerciali o magazzini. Nel dettaglio, la sperimentazione ARERA ha permesso a clienti, domestici e non, con una potenza impegnata tra i 2 kW e i 4,5 kW di poter contare su una potenza di 6 kW per fare il “pieno” ai propri mezzi elettrici, ma senza dover richiedere un effettivo aumento di potenza al proprio fornitore elettrico.
Tale incremento è reso disponibile solo di notte, di domenica e negli altri giorni festivi e richiede ovviamente che le utenze siano dotate di misuratore elettronico telegestito connesso al sistema di ricarica. Ricordiamo inoltre che per gli utenti domestici la partecipazione è completamente gratuita, mentre per quelli non domestici l’adesione comporta l’applicazione di un contributo in quota fissa a copertura degli oneri amministrativi.
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Proroga Sperimentazione ARERA, come fare richiesta?
L’estensione del programma sperimentale dovrebbe avere dei benefici tangibili. “L’ARERA – si leggeva lo scorso anno nella nota stampa del GSE – stima che, così facendo, i proprietari di veicoli elettrici possano risparmiare tra i 60 e gli oltre 200 euro all’anno“.
I nuovi richiedenti, o i loro delegati, possono presentare la richiesta telematica attraverso il portale “Area Clienti” del GSE a cui si può accedere anche tramite identità digitale SPID. Non è ovviamente necessario presentare domanda per clienti con sperimentazione già attiva e approvata.
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Le verifiche sull’impianto elettrico devono essere eseguite da un tecnico installatore e ‘aumento di potenza a 6 kW è necessario solo per la ricarica in fascia F3.
Ricarica veicoli elettrici, la Delibera ARERA 22/2025/R/eel
L’aggiornamento della sperimentazione è contenuto nella Delibera ARERA 22/2025/R/eel che oltre modificare le tempistiche del progetto, aggiorna alcuni aspetti della regolazione rilevanti per conciliare la diffusione della mobilità elettrica con la necessità di uno sviluppo razionale efficiente delle reti elettriche. nel dettaglio l’Autorità interviene sia sulla regolazione per i gestori delle stazioni di ricarica, sia sulla disciplina tariffaria per gli utenti, con l’obiettivo di evitare sprechi di energia e sovraccarichi della rete.
Nel dettaglio a partire dal 1° luglio 2025, la tariffa BTVE (Bassa Tensione Veicoli Elettrici) sarà applicata solo ai POD (Punti di Prelievo) che alimentano infrastrutture di ricarica conformi agli obblighi del decreto 16 marzo 2023 e del regolamento AFIR. E saranno sviluppate procedure informatiche per lo scambio di dati tra la Piattaforma unica nazionale (GSE) e il Sistema Informativo Integrato (Acquirente Unico). A partire dal 1° aprile 2026, l’applicabilità della tariffa BTVE sarà invece limitata a utenze che dimostrano un uso efficiente delle reti, evitando sovradimensionamenti o superi della potenza disponibile.
In particolare, la potenza disponibile non deve superare la somma delle potenze nominali erogabili dalle infrastrutture di ricarica e non devono esserci stati sistematici prelievi di potenza eccedenti il livello disponibile nei dodici mesi precedenti.