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Agevolazioni agli automobilisti e prezzi nella PUN, le mosse del governo per ridurre i costi di ricarica EV

Il governo sta valutando una proposta di Arera sull'introduzione di agevolazioni per gli automobilisti volte a togliere una barriera all'acquisto di EV

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Via depositphotos.com

Nella Piattaforma unica nazionale sui punti di ricarica saranno presto disponibili anche informazioni sui prezzi dell’energia. Prezzi che sono oggetto di un monitoraggio sperimentale condotto dal ministero delle Imprese e del made in Italy. E il governo sta studiando una proposta di Arera su agevolazioni agli automobilisti sulla ricarica pubblica per le auto elettriche.

Sono le novità per ridurre i costi della ricarica pubblica per auto elettriche annunciate dalla viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, in risposta a un’interrogazione della deputata M5S Emma Pavanelli, capogruppo in commissione Attività produttive.

Come ridurre i costi della ricarica pubblica auto elettriche?

Novità che arrivano dopo un contenzioso attorno a uno studio recente commissionato da Motus-E e realizzato dalla società di consulenza Afry sui costi della ricarica pubblica per auto elettriche. Secondo la ricerca, in Italia gli operatori delle colonnine di ricarica delle auto elettriche pagano tariffe anche 7,5 volte più alte rispetto ad altri paesi Europei come Francia, Germania e Spagna per il semplice acquisto dell’elettricità. Con particolari criticità nelle configurazioni di ricarica in media tensione.

Lo scenario presentato da Motus-E non sarebbe aderente alla realtà, risponde Gava citando una controanalisi di Arera. Non avrebbe tenuto conto della struttura tariffaria italiana e delle condizioni di utilizzo. Se la spesa media risulta più alta in Italia, è proprio a causa del basso tasso di utilizzo attuale delle infrastrutture di ricarica. Più la ricarica pubblica per auto elettriche sarà usata, più i costi caleranno.

Per favorire un maggiore utilizzo e ridurre il costo dell’energia per gli operatori delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici, Gava suggerisce due strade. Da un lato, l’applicazione delle migliori tecnologie disponibili per ridurre il fabbisogno di potenza a parità di servizio di ricarica reso”. Dall’altro lato, più prelievi con una migliore localizzazione della stazione o un aumento del parco di veicoli elettrici circolanti. Condizioni “plausibili” in un futuro prossimo, sottolinea la viceministra.

Che ha poi indicato in quali direzioni sta lavorando il governo più concretamente. Tre le mosse.

Primo, l’aggiornamento della PUN per i punti di ricarica elettrica attiva da marzo. Oltre alla localizzazione delle colonnine, “prossimamente” mostrerà anche informazioni sui prezzi praticati.

Secondo, un monitoraggio del MIMIT “in via sperimentale” analogo a quello svolto per i costi dei carburanti, che si concentra sui principali operatori di mercato. L’obiettivo del monitoraggio è rilevare il costo di ricarica in qualsiasi configurazione.

Terzo, l’esecutivo studia la proposta di Arera su agevolazioni per gli automobilisti. Si tratterebbe di incentivi mirati per coloro che trovano barriere all’acquisto di un veicolo elettrico, di natura socio-economica o legati ad altri aspetti, quali l’indisponibilità di punti di ricarica privati”, sottolinea Gava.

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.