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Retrofit elettrico per auto, ecco gli incentivi per la trasformazione

Retrofit elettrico per auto
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Fino a 3.500 euro di incentivi per il retrofit elettrico auto

(Rinnovabili.it) – Con la pubblicazione in Gazzetta del testo di conversione in legge del Dl Agosto, sono arrivate diverse novità per la mobilità italiana. Fra queste fanno capolino i nuovi incentivi dedicati al retrofit elettrico per auto. Il termine indica comunemente le operazioni di conversione del veicolo che permettono di trasformare la propria quattro ruote diesel o a benzina in un mezzo elettrico.

Oggi diverse officine offrono specifici kit di riqualificazione elettrica per auto, introdotti in Italia grazie al decreto n. 219/2015. L’operazione permette di recuperare veicoli con molti anni di vita alle spalle e di dotarsi di un mezzo senza limitazioni alla circolazione ma con una spesa più contenuta rispetto ad un acquisto ex-novo. Tuttavia il retrofit elettrico per auto ha un costo non indifferente. Se si esclude il costo delle batterie – il “pezzo” più caro – l’intervento di conversione si aggira intorno ai 5.000-7.000 euro. Con il pacco batterie è facile che il prezzo superi le 15mila euro.

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Per chi fosse interessato alla conversione della propria auto in elettrica, un aiuto arriva ora dalle nuove norme di sostegno economico contro la crisi del COVID-19. Nel passaggio in Senato, infatti, il Dl Agosto ha acquisito un articolo che disciplina i nuovi incentivi per la riqualificazione energetica delle automobili.

Le norme modificano l’articolo 1 della legge 30 dicembre  2018,  n.145, in materia di contributi per veicoli elettrici e ibridi. Per ora si tratta di un intervento sperimentale, valido solo fino al 31 dicembre 2021. Nel dettaglio, entro questa data, per coloro che omologano in Italia un veicolo attraverso l’installazione di sistemi di retrofit elettrico è riconosciuto un contributo pari al 60% cento del costo di riqualificazione fino ad un massimo di 3.500 euro. Inoltre è previsto anche un incentivo, sempre del 60%, sulle spese del bollo per l’iscrizione al pubblico registro automobilistisco (PRA), sull’imposta di bollo e su quella provinciale di trascrizione. 

La misura è destinata a tutti i veicoli delle categorie internazionali M1, M1G, M2, M2G, M3, M3G, immatricolati originariamente con motore termico e successivamente “elettrificati”. Nella lista rientrano anche gli N1 e N1G, ossia autocarri e autobus inferiori a 3,5 tonnellate. L’intervento di trasformazione prevede: la sostituzione del motore benzina o diesel in motore elettrico; l’eliminazione dei tubi di scappamento, del radiatore e del sistema di raffreddamento; l’installazione dell’elettronica di gestione e del pacco batteria in sostituzione del serbatoio carburante.

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Al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (MIT) spetta il compito di adottare modalità semplificate “al fine di velocizzare e rendere prioritarie le procedure di omologazione”. Prevedendo ovviamente anche il coinvolgimento delle officine autorizzate alla revisione dei veicoli. Attualmente l’omologazione si ottiene semplicemente aggiornando la carta di circolazione. I produttori dei kit di retrofit elettrico per auto devono, infatti, essere obbligatoriamente  accreditati presso il MIT e sottoporre preventivamente il loro prodotto all’omologazione, fornendo prescrizioni per il montaggio.

Per l’attuazione del nuovo strumento incentivante sono stati stanziati 3 milioni di euro per l’anno 2020 e 12 milioni di euro per l’anno 2021.

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