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Che cosa contiene il nuovo piano UE sull’auto?

Dalle linee guida comuni sugli incentivi alle clausole Made in Europe per la produzione di batterie, fino alle sanzioni per i brand che sforano i nuovi limiti di emissioni: tutte le novità del Piano d'Azione per l'industria automobilistica europea

Piano UE sull’auto:
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Regia europea sugli incentivi alle auto elettriche. Requisiti made in Europe per aiutare la produzione domestica di batterie. Flotte aziendali come volano per aumentare le immatricolazioni di EV e creare presto un mercato dell’usato. Restano le multe ai produttori che sforano i limiti emissivi già nel 2025. Sono i punti principali dell’ultima bozza del piano UE sull’auto, il Piano d’Azione per l’industria automobilistica che sarà presentato il 5 marzo dalla Commissione Europea.

Piano UE sull’auto: obiettivi e contesto

Quali sono gli obiettivi del Piano UE sull’auto? Il Piano d’Azione è un passaggio cruciale nella strategia industriale dell’UE e segue di pochi giorni la presentazione del Clean Industrial Deal.

Obiettivi del Piano d’Azione

L’obiettivo principale del piano UE sull’auto è affrontare le sfide sistemiche del settore automobilistico, che genera il 7-8% del pil del continente e dà lavoro direttamente a 13 milioni di persone. Ma è sempre più in crisi con il passaggio all’elettrico e la competizione di Cina e Stati Uniti. Sfide che sono approcciate senza rinunciare al rispetto degli obiettivi climatici.

Nello specifico, il piano ha l’obiettivo di:

  • Promuovere la competitività. L’obiettivo è assicurare la competitività dell’industria automobilistica europea a livello mondiale, affrontando le sfide poste dalla concorrenza internazionale e dalle nuove tecnologie.
  • Accelerare la transizione pulita e la decarbonizzazione. Sostenere la transizione verso la mobilità a zero emissioni, in linea con gli obiettivi climatici stabiliti dall’UE negli anni scorsi.
  • Garantire un quadro normativo pragmatico e prevedibile. Stabilire un quadro normativo chiaro e prevedibile per facilitare la pianificazione e gli investimenti nel settore.
  • Promuovere l’innovazione tecnologica e lo sviluppo di veicoli di nuova generazione. Creare condizioni favorevoli all’innovazione tecnologica, e quindi allo sviluppo di veicoli più avanzati e sostenibili.

Per queste ragioni, la bozza del Piano d’Azione delinea un approccio articolato che spazia dalla transizione all’energia pulita alla resilienza della catena di approvvigionamento, dall’innovazione tecnologica allo sviluppo della forza lavoro. Al centro della strategia vi è l’equilibrio tra le pressioni competitive dei mercati globali e l’agenda di decarbonizzazione dell’UE.

Il piano è stato sviluppato attraverso un dialogo tra la Commissione UE, l’industria dell’automotive, le parti sociali e altri portatori d’interesse. Il 30 gennaio 2025, Bruxelles ha annunciato l’avvio del dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica europea, che ha raccolto e strutturato le proposte contenute nel piano.

Una risposta necessaria alla crisi dell’auto in Europa

Il dialogo e il Piano d’Azione sono stati richiesti a gran voce dall’industria dell’automotive. Gli attori industriali lamentano una doppia difficoltà: da un lato il calo delle vendite (non solo di auto elettriche), dall’altro obiettivi UE di transizione troppo ambiziosi che penalizzerebbero la competitività dell’industria.

Nel 2024, le immatricolazioni di auto elettriche in Europa sono state di meno di 1,5 milioni di unità, in calo rispetto al 2023. La diminuzione è stata del 3% complessivo nei mercati UE, EFTA e Regno Unito.

Nonostante la flessione, le auto elettriche hanno mantenuto una quota di mercato significativa, con una quota annua del 13,6% per le auto elettriche a batteria. Tuttavia, le vendite di EV hanno subito una contrazione del 5,9% rispetto al 2023.

Inoltre, dal 2025 sono scattati i nuovi limiti per le emissioni di CO2 dei veicoli. La soglia consentita è scesa a 95 g di CO2 per km percorso, da calcolare sulla media delle emissioni delle auto immatricolate dalle case automobilistiche. Per rispettarli, i brand devono progressivamente vendere più auto a basse o zero emissioni.

L’industria auto UE rischia di non riuscire a rispettare i nuovi limiti quest’anno, e di dover pagare le relative sanzioni. Secondo l’associazione dei costruttori auto europei (Acea), le multe potrebbero ammontare a 16 miliardi di euro solo per il 2025.

Piano d’Azione UE per l’Industria Automobilistica: cosa contiene?

Vediamo adesso più da vicino che cosa contiene il Piano UE sull’auto, analizzando le proposte principali.

Incentivi auto elettriche

Contrariamente alle dichiarazioni delle scorse settimane, il piano per rilanciare l’industria automobilistica europea non prevede di varare incentivi comuni sulle auto elettriche. Prevede, invece, linee guida comuni per sostenere gli incentivi nazionali.

In concreto, la Commissione UE si muoverà in 2 modi:

  • da un lato, stabilirà delle linee guida per tutti i 27 paesi UE. Garantirà coordinamento e una regia unica, armonizzando i diversi regimi nazionali per quanto possibile;
  • dall’altro lato, collaborerà con i singoli paesi per trovare la configurazione migliore nel contesto nazionale.

Cosa ci possiamo aspettare dal coordinamento UE sugli incentivi EV? Tra i capisaldi trasversali, il piano d’azione prevede:

  • trovare nuove fonti di finanziamento da cui attingere,
  • promuovere il leasing sociale
  • rafforzare il mercato dell’usato,
  • agevolare il rinnovo delle flotte aziendali con auto elettriche.

La Commissione sceglie di fare leva sulle flotte aziendali sia per rilanciare la vendita di nuove auto elettriche, sia per creare nel giro di qualche anno un mercato degli EV usati più vasto e capace di garantire l’accesso agli EV anche alle fasce di reddito medio-basse.

Misure come queste potrebbero avere una portata molto ampia, dato che attualmente le flotte aziendali rappresentano circa il 60% delle vendite annuali di auto nuove nell’UE.

Secondo una recente analisi di Transport & Environment (T&E), l’introduzione di un obbligo di vendita esclusiva di auto a zero emissioni per le grandi flotte aziendali a partire dal 2030 potrebbe garantire ai costruttori europei una domanda superiore ai 2 milioni di veicoli elettrici. Questo volume rappresenterebbe circa la metà delle vendite necessarie per rispettare l’obiettivo vincolante di riduzione del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030.

Inoltre, il piano prevede l’esenzione dai pedaggi stradali per i veicoli pesanti elettrici. È una misura per promuovere l’uso di camion elettrici nelle flotte di trasporto commerciale.

Infrastrutture di Ricarica

Con il piano UE sull’auto, la Commissione vuole accelerare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. Riducendo anche i tempi di attesa per le connessioni alla rete e garantendo un trattamento prioritario alle colonnine.

Come? Un’iniziativa chiave è il lancio del progetto “European Clean Transport Corridor”, che mira ad accelerare l’installazione di hub di ricarica per veicoli pesanti lungo i principali corridoi logistici della rete TEN-T. Questo piano è fondamentale per sostenere la crescita della mobilità elettrica in Europa, dove già si contano oltre 900.000 punti di ricarica, con una concentrazione significativa nei Paesi come Olanda, Germania e Francia.

Batterie per le auto elettriche

La Commissione UE lancerà un pacchetto legislativo, noto come “Battery Booster”, per rafforzare l’industria europea delle batterie. Attualmente, le batterie rappresentano tra il 30% e il 40% del valore complessivo di un’auto elettrica, e i costi di produzione in Europa sono più alti rispetto ai concorrenti asiatici.

L’obiettivo è costruire una forte base produttiva domestica per le celle e i componenti delle batterie, supportando le aziende che operano in Europa. Come?

Con clausole Made in Europe. La Commissione vuole rafforzare i requisiti di contenuto locale per le batterie destinate ai veicoli elettrici venduti nel mercato UE, oltre a sostenere gli impianti di produzione e riciclo delle batterie situati in Europa. Le aziende straniere potranno beneficiare di questi incentivi solo collaborando con partner europei, condividendo tecnologie e competenze.

Multe

Nel piano non ci sono riferimenti specifici alla richiesta del settore di congelare le multe previste per chi non raggiunge i target intermedi di riduzione delle emissioni di CO2. Questo tema rimane quindi aperto e potrebbe essere affrontato in futuro con ulteriori iniziative legislative.

European Connected and Autonomous Vehicle Alliance

L’UE prova a conquistare la leadership globale nella transizione verso i veicoli connessi e autonomi basati su software e intelligenza artificiale. A questo scopo, il piano prevede la creazione di una “European Connected and Autonomous Vehicle Alliance”, che riunirà stakeholder europei del settore automobilistico.

Obiettivi: lo sviluppo di elementi di architettura comuni, hardware e software europei condivisi e la loro standardizzazione. Attraverso una collaborazione più stretta tra i diversi attori del settore per accelerare l’innovazione e la competitività europea in questo campo.

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.