Rinnovabili • Emissioni auto e nuovo ETS: le proposte spaccano l’UE a metà

Nuove regole per ridurre le emissioni auto. Gli europei dicono “Sì, grazie”

Un sondaggio mostra che la maggior parte dei cittadini europei è a favore di limiti normativi più severi per l'industria auto. Ed è disposta a pagare questo "sforzo ecologico"

Emissioni auto e nuovo ETS: le proposte spaccano l’UE a metà
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(Rinnovabili.it) – Bruxelles si appresta a varare nuove regole per le emissioni auto. Entro aprile 2022, la Commissione europea dovrà presentare la proposta sulla normativa “Euro 7”, inasprendo i limiti legali degli inquinanti emessi dai veicoli. Limiti che dal 2025 saranno applicati ai circa 100 milioni di mezzi a benzina e diesel che entreranno nel mercato (secondo le stime UE). 

Un tema, quello dell’Euro 7, molto sentito dagli automobilisti europei come mostra oggi un sondaggio di YouGov commissionato da Transport & Environment. I cittadini dell’Unione sembrerebbero non solo soddisfatti dall’aggiornamento normativo ma anche ben disposti a pagare questa sorta di salto tecnologico.

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Basti pensare che degli oltre 8.000 i cittadini intervistati in Germania, Francia, Italia, Spagna, Polonia, Romania e Repubblica Ceca, il 76% si è detto a favore di obblighi più rigidi rispetto quelli attuali. Una percentuale che nel Bel Paese tocca l’89% del campione.

Addirittura il 71% degli italiani intervistati sarebbero disposti a pagare fino a 500 euro in più per acquistare un’auto meno inquinante Euro 7

“L’industria automobilistica sostiene che ridurre le emissioni delle auto sia troppo costoso quando, in realtà, costa meno di una verniciatura” osserva Carlo Tritto, policy officer di T&E Italia. “I cittadini vogliono che le auto siano più ecologiche possibile. Il fatto di dimostrarsi disposti a pagare di più per averle è una sfida alle case automobilistiche: non hanno più scuse per non proporre motori il più possibile puliti”.

Ma il ragionamento “green” degli intervistati va oltre e porta a un’altra richiesta: per fissare i nuovi limiti Euro 7 non devono più essere considerate le condizioni di guida “ideali” ma quelle “reali”. Ipotesi che la Commissione europea sta valutando in vista della decisione di aprile.

In questo caso, oltre il 91% degli intervistati in Italia concorda sul fatto che i costruttori dovrebbero rispettare i requisiti minimi di legge in materia di inquinamento delle auto indipendentemente da come, quando e dove siano guidate.

I limiti sulle emissioni attualmente in vigore non si applicano agli spostamenti brevi nelle città – dove le auto si fermano e ripartono più spesso – oppure quando accelerano rapidamente, nonostante i motori emettano di più. E le auto nuove vengono controllate solo nei primi 5 anni di vita o fino a 100.000 chilometri.

Tuttavia, molti veicoli restano sulle strade europee molto più a lungo, soprattutto nei Paesi dell’Europa meridionale, centrale e orientale, esponendo di fatto milioni di cittadini ad emissioni maggiori.

“Tenere sotto controllo l’inquinamento solo per cinque anni, quando la maggior parte delle auto resta sulla strada molto più a lungo, costituisce una minaccia per la salute pubblica” commenta Tritto. “I cittadini  vogliono assicurarsi che le emissioni vengano mantenute entro i limiti legali sia se acquistano un’auto nuova sia se ne acquistano una usata. Le case automobilistiche dovrebbero essere obbligate a garantirlo”.