Il circuito più legato a rombi di motori e gomme bruciate accoglie la prima NASCAR elettrica
Il rombo del motore è una delle caratteristiche per cui oggi la gente va a vedere una gara di supercar. Per questo fa scalpore l’annuncio della prima NASCAR elettrica che arriverà sulle piste grazie al lavoro di ABB. La supercar tipica delle corse nordamericane che si vedono sui canali satellitari potrebbe quindi cambiare volto. Se il prototipo di ABB non sarà seguito immediatamente da altre case automobilistiche, è comunque interessante dare un’occhiata alle sue caratteristiche.
Con il doppio dei cavalli delle attuali auto a benzina, la NASCAR elettrica segna un significativo passo avanti per gli EVs. Dimostra che anche uno sport tradizionalmente legato alla combustione di carburante può abbracciare nuove tecnologie. Esteticamente, il prototipo conserva l’aspetto tradizionale della NASCAR: colorato, con grandi ruote e un’ala posteriore per migliorare la stabilità ad alta velocità. Tuttavia, il cuore pulsante di questa auto è molto diverso. Dotato di tre motori elettrici, uno per le ruote anteriori e due per quelle posteriori, questa supercar sviluppa una potenza massima di 1.300 cavalli. ABB non è alle prime armi: è già coinvolta infatti nella Formula E, la serie di corse elettriche affiliata alla Formula 1.
La NASCAR ha chiarito che il motore a combustione interna rimarrà il prodotto principale nel prossimo futuro. Tuttavia, questo veicolo elettrico offre l’opportunità di valutare l’interesse dei fan per le auto elettriche. Secondo quanto ha riportato la CNN, il vicepresidente dello sviluppo delle corse NASCAR, John Probst, ha riconosciuto che “alcuni fan potrebbero essere contrari all’idea delle corse elettriche”. Tuttavia, la speranza è che l’entusiasmo per le prestazioni possa cambiare la percezione. Anche perché NASCAR ha lanciato un’iniziativa per ridurre le emissioni nette di carbonio a zero entro il 2035. Attualmente, le auto NASCAR utilizzano un carburante composto all’85% da benzina e al 15% da etanolo. C’è quindi molto da fare per decarbonizzare il settore.