Bolzano leader della mobilità zero emissioni
(Rinnovabili.it) – La mobilità delle persone in città sta cambiando, con una sempre maggiore propensione a scegliere modalità a emissioni zero. A riferirlo sono Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente e Andrea Poggio, responsabile mobilità, nella prefazione di CittàMEZ. Il rapporto torna oggi nella sua edizione 2020 per esplorare i cambiamenti in corso nei capoluoghi italiani sul fronte della mobilità zero emissioni. E soprattutto per fornire un’indicazione concreta per quella che sarà la ripresa nel post emergenza covid-19.
“Con la riapertura autunnale di uffici e scuole – spiega Zanchini, vicepresidente – dobbiamo evitare l’aumento di congestione e smog, per questo è indispensabile rafforzare spostamenti ciclabili e intermodalità nelle città italiane. Ossia la migliore combinazione tra Trasporto pubblico locale e le diverse forme di sharing, spostamenti sicuri in bici, monopattini e a piedi”. In questo senso, il rapporto CittàMEZ 2020 offre oggi un veloce sguardo sulla realtà dei 104 capoluoghi attraverso tre indicatori:
- L’accessibilità, ossia la percentuale degli spostamenti urbani tramite Trasporto pubblico locale, bici e servizi di sharing mobility su quelli totali.
- La mobilità zero emissioni, percentuale che tiene conto esclusivamente degli spostamenti ciclopedonali ed elettrici.
- Le politiche, voto da uno a 5 che prende in considerazione l’elaborazione di PUMS (Piani Urbani della Mobilità Sostenibile) e la presenza di aree a pedaggio, LEZ (zone urbane a basse emissioni), piani aria e piani elettrificazione TPL, oltre a più tradizionali indicatori da Ecosistema Urbano come ztl, piste ciclabili e pedonali.
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Cosa ci dice il report? Che in cinque grandi città italiane – Milano, Napoli, Venezia, Bologna, Torino e Firenze – più di un terzo degli spostamenti si compie a piedi, in bici, con mezzi elettrici, condivisi o tramite TPL. E se Bolzano domina la classifica per l’indicatore mobilità zero missioni (con un ottimo 60%), Milano, Ferrara, Bologna, Torino, Firenze, e Bergamo eccellono sul fronte politiche (oltre che nella classifica generale). Basti pensare che il comune milanese ha già in annunciato che il trasporto pubblico sarà tutto elettrico per il 2030. Per la stessa data, nel centro di Bologna saranno consentiti solo mezzi elettrici, pubblici o privati.
“La MEZ, mobilità emissioni zero – spiega Andrea Poggio, responsabile mobilità di Legambiente – non è solo né tanto auto elettrica, ma spostamenti e viaggi che si avvalgono di tanti mezzi e servizi di mobilità sostenibile: piedi, bici, micromobilità elettrica, auto elettrica, in sharing o di proprietà, bus elettrici, tram, treni, metro, ascensori, scale mobili, funivie, cremagliere. Il mezzo o il servizio di mobilità più utile, comodo, efficiente, economico disponibile: purché a emissioni (inquinanti e CO2) basse o nulle. Tra le città, l’alta posizione in classifica, nel dossier di Legambiente, non si conquista con singole politiche settoriali. Non basta una forte spinta alla ciclopedonalità o una attenzione prioritaria al trasporto pubblico o alla sharing mobility. Per cambiare la mobilità si devono integrare e innovare tutte queste modalità in modo da offrire diverse possibilità di scelta ai cittadini.
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“Questi mesi hanno tagliato redditi, ridotto la mobilità, esacerbato le differenze – aggiunge Poggio – Non si può chiedere alle famiglie impoverite dalla crisi di comprarsi un’auto nuova, ma gli si deve offrire un’alternativa sostenibile, integrata e efficiente per muoversi nelle città rilanciare l’economia e ridurre le disuguaglianze.”