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Cinque misure per ripensare la mobilità urbana nel post coronavirus

Dalle nuove norme per i mezzi pubblici alle piste ciclabili provvisorie, una mini guida per ridisegnare gli spostamenti urbani. Legambiente: “Per superare l’emergenza e per far ripartire le città italiane servono risposte e soluzioni eccezionali”.

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Oltre l’emergenza Covid-19: 5 proposte tagliate ad hoc per la mobilità urbana 

(Rinnovabili.it) – Più bici e piste ciclabili, meno auto inquinanti. Più mezzi pubblici ma anche nuove regole per garantire la sicurezza degli spostamenti. Queste alcune delle misure proposte da Legambiente per ridisegnare la mobilità urbana nel dopo-coronavirus

Un  “dopo” che non significa essersi lasciati tutto alle spalle, quanto aver trovato un modo per ripartire senza cadere negli errori del passato. Ecco perché, spiega l’associazione ambientalista, per il post Covid19 “servono risposte e soluzioni eccezionali”.

Per dare il giusto ritmo al rilancio della mobilità urbana, Legambiente ha scritto oggi ai sindaci delle città italiane e al presidente dell’Anci Antonio Decaro. In una lettera aperta ha stilato una serie di interventi per ripensare agli spostamenti cittadini in chiave sostenibile. Cinque proposte concrete, per lo più attuabili attuabili in pochi mesi e con risorse relativamente contenute. E senza dimenticare, ovviamente, la sicurezza. “Cari Sindaci, – spiega il cigno verde –  non vi limitate all’ordinario, non restituiteci le vecchie città. Il vostro mestiere richiede visione di futuro, soluzioni inedite, capacità di guidare la comunità verso frontiere nuove”.

Le cinque proposte per una mobilità urbana più sicura e sostenibile

Trasporti pubblici – Nel post coronavirus sarà necessario programmare con attenzione le corse e garantire le distanze di sicurezza, ripensando anche agli orari per evitare congestioni nelle ore di punta. “Sarà fondamentale – scrive Legambiente – un continuo e attento monitoraggio di mezzi e stazioni, introducendo controlli e tornelli per contingentare gli ingressi oltre a garantire una quotidiana sanificazione”. Ma soprattutto saranno necessarie risorse per realizzare tutto ciò. Un’idea da replicare? Il governo spagnolo ha stabilito l’obbligo di mascherine su bus e metro, garantendone la distribuzione di nelle stazioni principali.

Bici – Le due ruote “dolci” non sono solo il mezzo per eccellenza della mobilità urbana sostenibile. Sono anche quello che permette il migliore distanziamento. Ma per iniziare a pedalare fin da subito servono percorsi ciclabili temporanei (con segnaletica orizzontale e verticale) lungo le tratte più frequentate, dotandoli di protezioni e passaggi esclusivi. Con l’obiettivo di trasformarli in futuro in vere e proprie piste ciclabili.

Mobilità condivisaLa sharing mobility (auto, bici, scooter e monopattini) offre un’importante alternativa sostenibile all’auto privata e ai tradizionali mezzi pubblici. Legambiente raccomanda ai Comuni di stringere accordi con le imprese per avere più mezzi e coprire più quartieri, a prezzi più contenuti. “Serviranno risorse, ma il servizio potrà avere grande successo e in parte ripagarsi”. 

4 Bonus Rottamazione –  “Qui  – spiega Legambiente – i Sindaci devono farsi sentire, perché le risorse ci sono! Cosa aspetta il Ministero dell’Ambiente a mettere a disposizione i fondi per ‘Programma Buoni di mobilità’ previsti dal decreto Clima approvato a dicembre scorso?” In totale sono stati stanziati 75mln per il 2020 e 180mln per le annualità successive. I fondi serviranno per offrire offrire 1.500 euro a chi rottama un’auto fino alla classe Euro 3 o 500 euro per un motociclo omologato fino alla classe Euro 2 ed Euro 3. Il bonus può essere utilizzato, entro i successivi tre anni, per l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico, biciclette anche a pedalata assistita o per l’utilizzo dei servizi di mobilità condivisa ad uso individuale.

5. Smart working – L’associazione chiede ai sindaci di spingere sullo smart working per riorganizzare il lavoro dell’amministrazione pubblica, sostenendo tutte le attività che scelgono di andare in questa direzione. “Serviranno risorse, ma soprattutto idee nuove e andrà coinvolto il Governo, – scrive l’associazione – ma esistono tutte le possibilità per premiare con vantaggi fiscali sia le aziende che i lavoratori che decideranno di puntare su soluzioni innovative di smart working e mobility management di comunità”.