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Mobilità sostenibile, cresce ma servono interventi per auto ibride ed elettriche

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di Andrea Barbieri Carones

(Rinnovabili.it) – La mobilità sostenibile si fa strada in Italia e nel mondo. Una mobilità fatta sia di auto elettriche sia di ibride plug in, che volano nelle scelte degli acquirenti in tutto il mondo.

I dati: nel primo trimestre del 2021 le vendite di auto elettrificate (quindi full electric e ibride) sono aumentate di oltre 10 volte rispetto allo stesso periodo del 2020. Numeri importanti, anche se lo scorso anno è stato segnato negativamente dall’avvento del Covid, che ha fermato le imprese e le transazioni.

Resta comunque un incremento importante, che supera quello di qualunque paese preso in considerazione. Nel Regno Unito, paese al secondo posto per incremento di nuove immatricolazioni, l’aumento è stato di 5 volte tanto, come si evince dalla tabella qui sotto. A livello mondiale, considerando i 45 mercati dove la mobilità sostenibile è rilevante, nel primo trimestre 2021 sono state immatricolate 727mila vetture passeggeri. Con un +142% rispetto a 12 mesi prima.

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A crescere è anche la quota di mercato di vetture con questa alimentazione, che a livello globale sono passate dal 2% del 2019, al 2,1% del primo trimestre 2020, al 3,1% dell’interno 2020 fino al 4,1% del primo trimestre 2021.

In Italia, chi da anni si batte per la diffusione della mobilità a basse (o nulle emissioni) è Aniasa, l’associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità. In sostanza: le società di noleggio auto, a lungo e a breve termine, e in sharing.

Ed è proprio questa flotta che in Italia è di circa 1 milione di unità che è rappresentata da veicoli particolarmente ecologici.

Mobilità sostenibile, la via è il noleggio auto e il car sharing

Il noleggio veicoli e il car sharing costituiscono lo strumento già oggi disponibile per accelerare la transizione verso un parco circolante più sostenibile e sicuro”. Così ha commentato Massimiliano Archiapatti presidente Aniasa, sottolineando che l’intera flotta a noleggio e in sharing (oltre 1 milione di mezzi) è composta esclusivamente da veicoli Euro 6 e da una componente sempre crescente di modelli ibridi ed elettrici.

Un approccio storicamente pragmatico verso la sostenibilità, quello di Aniasa, che in una nota sottolinea che “nei primi 6 mesi del 2021 le società di noleggio (a lungo e breve termine e in car sharing) hanno immatricolato 17.793 vetture ibride plug-in”. Ossia vetture sotto il cui cofano convive un motore termico con uno elettrico ricaricabile con una presa di corrente.

Questa cifra rappresenta un incremento del 595% rispetto alle 2.587 dello stesso periodo del 2020. 

Sempre nel periodo gennaio-giugno il segmento ha immatricolato 9.812 auto elettriche (+172% rispetto allo stesso periodo del 2020).

“Un vero e proprio boom per queste nuove alimentazioni, pur in una fase di contrazione del mercato del noleggio, dovuta agli effetti diretti prodotti dalla pandemia: la crisi del turismo proveniente dall’estero, l’incerto quadro economico che ha frenato la mobilità aziendale e la persistenza del ricorso allo smart working che nella prima parte dell’anno ha frenato la mobilità cittadina” aggiunge Archiapatti. 

Il noleggio si conferma quindi protagonista assoluto degli acquisti di vetture elettrificate con una quota di immatricolazioni che raggiunge il 42% delle ibride plug-in e il 35% delle elettriche. Quindi quasi 4 auto elettrificate su 10 vendute nel nostro Paese sono immatricolate da società di rent.Una percentuale che ha ancora ampi margini di crescita.

Questo senza dimenticare l’impatto che una diffusione più ampia e strutturata del car sharing potrebbe generare sulle nostre città, arrivando togliere dalle strade fino a 12 auto di proprietà per ogni vettura condivisa. Con evidente impatto sulla riduzione delle emissioni inquinanti, sul decongestionamento delle strade e sui nuovi spazi messi a disposizione della cittadinanza.

Aniasa, “da incentivare anche l’acquisto di auto usate poco inquinanti”

“Al di là dei tanti bla bla bla che spesso si fanno anche sul tema della riduzione delle emissioni inquinanti la strada per una reale e sostenibile (sia in termini ambientali che economici) transizione ecologica del nostro modo di spostarci e di muovere le merci esiste. È la mobilità condivisa e a noleggio” continua il manager. 

“La strada è ormai tracciata. Per rendere il parco veicoli del Paese più sostenibile e sicuro ci sono 2 modi. Il primo è che le case auto destinino una quota crescente di veicoli a queste forme di mobilità pay-per-use”. E dall’altro? “Che le Istituzioni si muovano e sostengano la transizione (in atto anche nel nostro Paese) dalla proprietà all’uso dei veicoli, creando condizioni favorevoli per la diffusione del car sharing nelle nostre città. Ma anche riallineando agli standard europei la fiscalità sulla mobilità aziendale, magari rendendo strutturale il bonus sull’acquisto di auto usate di ultima generazione. Questo, infatti, consente di raggiungere classi sociali con minore capacità di spesa”.

Ossia quelle spesso in possesso di veicoli più inquinanti e che senza supporto non cambierebbero la propria auto.

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