
Il mercato dell’auto non gode di ottima salute, lo sappiamo. Ce lo confermano oggi i dati del report ACEA: a febbraio sono state immatricolate in Europa Occidentale 963.540 auto. Rispetto allo stesso periodo del 2024, la flessione è del 3,1%. Divario che aumenta al 16,2% se confrontato con i livelli ante-crisi del 2019. Nel bimestre gennaio-febbraio 2025 sono maggiori le flessioni per Italia (-6%), Germania (-4,6%) e Francia (-3,3%).
Il segmento elettrico sta crescendo
In controtendenza va bene il mercato dell’elettrico: nel primo bimestre dell’anno, infatti, la quota nel mercato europeo dell’auto è salita dal 12,5% del 2024 al 16,9%, in particolare grazie al contributo del grande mercato del Regno Unito in cui le elettriche sono al 22,8%. Nell’Unione, i veicoli elettrici a batteria rappresentano invece il 15,2% della quota di mercato totale, in aumento rispetto all’11,5% di gennaio-febbraio 2024. Anche i veicoli ibridi elettrici sono aumentati, conquistando il 35,2% del mercato e rimanendo la scelta preferita tra i consumatori dell’Ue.
I mercati più importanti per l’elettrico
Tre dei quattro mercati auto Ue più grandi che rappresentano il 64% di tutte le immatricolazioni di auto elettriche a batteria, hanno registrato solidi guadagni a due cifre: Germania (+41%), Belgio (+38%) e Paesi Bassi (+25%). La Francia, invece, ha registrato un leggero calo dell’1,3%. Sul bimestre gennaio-febbraio 2025 le nuove immatricolazioni Ue di auto ibride elettriche sono aumentate del 18,7%, trainate da una crescita significativa nei quattro mercati più grandi: Francia (+51,4%), Spagna (+31,5%), Italia (+10,4%) e Germania (+9,8%).
Mercato auto Ue: Tesla in picchiata verso il basso
Secondo i dati Acea, nell’area Ue27+Efta+Uk, la casa automobilistica di Elon Musk ha immatricolato 16.888 auto, in calo del 40,1% rispetto al febbraio 2024. Nei primi 2 mesi dell’anno, le immatricolazioni sono state 26.619, con una flessione del 42,6% su anno. Ancora più accentuate le flessioni di Tesla nella sola Unione europea: a febbraio le immatricolazioni sono state 11.743 (-47,1% con quota scesa all’1,4%), e nel bimestre 19.046 (-49% con quota calata all’1,1%).
Da cosa dipende il calo delle immatricolazioni?
L’analisi di Promotor non ha dubbi. Sono riconducibili all’imposizione da parte dell’Unione europea di una transizione energetica che prevede l’abbandono dei motori a combustione interna entro il 2035. “Ci si attendeva che il Piano di azione presentato il 5 marzo a Bruxelles prevedesse un’attenuazione del rigore talebano dell’Unione per imporre l’Auto elettrica. Al di la’ della concessione accordata alle case automobilistiche di tre anni di tempo per adeguare la loro produzione ai diktat dell’Unione evitando le multe miliardarie previste, nessuna concessione sostanziale e’ stata fatta”. Parole nette e dure quelle di Promotor.
In questo quadro. Vince (per così dire) solo chi ha più potere economico, come le aziende che possono fare acquisti nonostante i costi più alti, mentre i consumatori che non hanno possibilità finanziarie sufficienti e “sono costretti in misura crescente a tenere in esercizio oltre il ragionevole le loro vecchie auto o a sostituirle con auto usate più recenti“. Chi ci rimette? L’ambiente – perché le auto sono più inquinanti – ed i produttori di auto – che, con il Piano di azione, chiedevano all’UE il principio della neutralità tecnologica, cioè di potere vendere le auto endotermiche anche dopo il 2035.
Mercato auto Ue, le preoccupazioni di ANFIA
“L’apertura sottotono del 2025 non è una sorpresa – spiega – perché tanti sono i fattori di incertezza, – non solo legati alla transizione ecologica, ma anche al cambiamento degli equilibri geopolitici globali – che influenzano negativamente il mercato e lo rendono un anno ancora sfidante“, afferma Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA.