Rinnovabili • Mercato auto globale: Cina avrà quota del 33% nel 2030 Rinnovabili • Mercato auto globale: Cina avrà quota del 33% nel 2030

I dazi UE sugli EV non freneranno la Cina nella conquista del mercato auto globale

Le barriere doganali che il 4 luglio l’Europa imporrà ai veicoli elettrici importati dalla Cina saranno “controproducenti” e favoriranno l’aumento della produzione cinese nel vecchio continente. Comprimendo ancora di più le prospettive di crescita per il settore automotive UE

Mercato auto globale: Cina avrà quota del 33% nel 2030
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Le stime di AlixPartners sul mercato auto globale al 2030

Salvo sorprese dell’ultimo minuto, il 4 luglio scatteranno i dazi europei sulle auto elettriche cinesi. Ma la misura di Bruxelles contro gli aiuti di stato illeciti forniti da Pechino non impedirà al gigante asiatico di conquistare quote sempre maggiori nel mercato auto globale, incluso quello della mobilità elettrica. Anzi, saranno controproducenti. Lo afferma il rapporto Global Automotive Outlook di AlixPartners, società di consulenza globale, rilasciato oggi.

Mercato auto globale, il boom cinese è senza freni

Entro la fine del decennio, il mercato auto in Europa avrà una quota del 12% dominata dai costruttori cinesi. Cioè un valore doppio di quello attuale (per i soli EV, nel 2023, è arrivato all’8,2%). È una stima conservativa rispetto ad altre, anche recenti, ma pur sempre allarmante per un continente che cerca di salvare, e possibilmente rafforzare, la sua filiera automotive per accelerare la decarbonizzazione dei trasporti. Secondo un’analisi di Transport & Environment (T&E), i veicoli elettrici di Pechino venduti in Europa sono sulla buona strada per raggiungere il 25% nel 2024.

Non c’è solo l’Europa nel mirino del Dragone. Pechino, stima AlixPartners, arriverà a ottenere nel 2030 il 33% della quota di mercato auto globale. E al netto del mercato domestico – peraltro, di gran lunga il maggiore al mondo per gli EV – la percentuale resta del 13%. Tra i punti di forza che traineranno la conquista cinese, il rapporto segnala la qualità comparabile a quella dei modelli prodotti in occidente, ma con costi molto competitivi, tempi di sviluppo inferiori della metà, più integrazione verticale e maggior sfruttamento della componente software dei veicoli.

I dazi che l’UE sta per imporre agli EV cinesi, in questo contesto, sono “controproducenti”. Secondo la società di consulenza, le barriere doganali non faranno altro che dare più impulso all’apertura di stabilimenti cinesi in Europa, con le iniziative già annunciate che battono intorno a volumi da 500mila/1 milione di veicoli l’anno. Al netto di questo eventuale sviluppo, sarà il mercato cinese a guidare più della metà della crescita dei volumi globali (+3,4% nel periodo 2024-2030), contro gli asfittici +1% e +0,7% stimati per Europa e Nord America.

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