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L’Europa rischia di perdere il treno della produzione di veicoli elettrici 

Surclassata dalla Cina e minacciata dagli USA, l’Unione Europea è il vaso di coccio nella corsa alla produzione di veicoli elettrici

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Foto di Maxim Hopman su Unsplash

La Cina domina grazie al pragmatismo, gli USA stanno investendo forte sulla produzione di veicoli elettrici in-house. E l’Europa?

(Rinnovabili.it) – La forza della Cina nella produzione di veicoli elettrici e soprattutto nella gestione delle catene di fornitura è sempre più evidente. Con il rischio che l’Unione Europea veda naufragare il suo tentativo di sostenere la produzione comunitaria.

A mettere sul chi vive gli stakeholder – già preccupati – è un nuovo rapporto dell’École Polytechnique. Il dossier compara i quadri normativi che il Dragone, gli Stati Uniti e l’Unioen Europea hanno messo in atto per accelerare la produzione di EVs. Dal documento emerge l’enorme portata delle sfide che l’UE deve affrontare nello sviluppo di una filiera propria

“Mentre altre regioni globali avanzano con ambiziose strategie industriali che stimolano le industrie nazionali, la competitività della produzione europea di veicoli elettrici rischia di essere erosa”, spiega l’ACEA, associazione di produttori UE dell’automotive. 

Perché la Cina batte tutti

Pechino ha una politica vincente che mette insieme estrazione mineraria, raffinazione, produzione, reti di ricarica, energia a basso costo, incentivi all’acquisto e riciclo lungo l’intero ciclo di vita dei veicoli elettrici. Oggi, regolando complessivamente tutta la filiera in maniera più chiara e armonica, ha un vantaggio competitivo

Gli autori del rapporto lo chiamano “darwinismo amministrato”. Il concetto definisce la capacità del governo di selezionare delle imprese forti per guidare il settore e quella di adattare pragmaticamente le regole in base ai risultati ottenuti. “Insieme all’approccio ‘whatever it takes’ – scrivono gli autori – si tratta di tre caratteristiche fondamentalmente diverse da quelle solitamente applicate nei paesi occidentali”.

Perché l’Europa è così indietro?

L’Unione Europea, al contrario, ha un approccio frammentario alla politica industriale, regolando solo alcune fasi della catena del valore. Anche i progressi fatti sul fronte della produzione di batterie sono annullati dalla domanda, molto più alta, che impone comunque grandi importazioni.

Dall’altra parte, la nostra industria soffre la crescita di quella americana. Gli USA stanno investendo nella creazione di un hub di produzione dei veicoli elettrici sul territorio nazionale. Si sono dati obiettivi di vendita ambiziosi a livello federale, combinati con finanziamenti senza precedenti previsti dall’Inflation Reduction Act. Queste misure stanno dando impulso all’industria automobilistica nazionale, mettendo a dura prova la competitività dei produttori europei in uno dei mercati di esportazione più preziosi. 

“A differenza della Cina e degli Stati Uniti, l’UE non dispone di una solida strategia industriale per sostenere la produzione di veicoli elettrici”, ha detto Sigrid de Vries, direttore generale di ACEA. “L’Europa vuole stabilire il ritmo globale per la decarbonizzazione, ma deve fare di più per sostenere le industrie critiche che fanno parte della soluzione”.