La Commissione europea pubblica la proposta di revisione della direttiva 96/53/CE per fornire maggiori incentivi ad autocarri e autobus finalizzati all'adozione delle tecnologie a emissioni zero e dei dispositivi a risparmio energetico nel settore HDV
In arrivo nuovi incentivi europei ai veicoli pesanti ecologici
(Rinnovabili.it) – Nuova proposta di revisione per la Direttiva Pesi e Dimensione dell’Unione Europea. La Commissione europea l’ha presentata ieri pomeriggio all’interno di una più ampia strategia per favorire il trasporto merci sostenibile. Accompagnata dalla proposta di Regolamento sulla capacità ferroviaria e da un nuovo metodo di calcolo della CO2 nelle catene di catene di trasporto, la bozza di aggiornamento si muove su 4 obiettivi. Da un lato mira a rimuovere gli ostacoli normativi e tecnici, fornendo maggiori maggiori incentivi per l’adozione delle tecnologie a emissioni zero e di risparmio energetico. Dall’altro intende facilitare le operazioni intermodali e chiarire le norme sull’uso di autocarri più lunghi e/o più pesanti nelle operazioni transfrontaliere. Il tutto rendendo l’esecuzione più efficace ed efficiente.
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Direttiva Pesi e Dimensioni UE, di cosa si tratta?
La Direttiva europea Pesi e Dimensioni risale al 1996 e stabilisce i limiti fisici massimi per i mezzi pesanti, gli autobus e i pullman adibiti al trasporto internazionale all’interno dell’Unione. Nel 2015 è stata modificata rendere i veicoli pesanti più ecologici e più sicuri autorizzando pesi e dimensioni superiori ai vincoli originali, in alcune determinate condizioni. Nel dettaglio il provvedimento si applica a mezzi per il trasporto di merci e loro rimorchi che pesano più di 3,5 tonnellate e a quelli per il trasporto di passeggeri che trasportano più di nove persone. Esclusi invece gli autobus articolati che prevedono più di una sezione articolata.
Focus sul trasporto transfrontaliero
La proposta di revisione parte da un assunto: i camion a emissioni zero non diventeranno onnipresenti da un giorno all’altro. Ecco perché l’elemento centrale dell’aggiornamento riguarda il funzionamento transfrontaliero – lì dove consentito – di soluzioni esistenti per l’efficienza energetica, come gli EMS (European Modular Systems). Di cosa si tratta? Della possibilità di combinare unità di carico esistenti, chiamate anche moduli, in combinazioni di veicoli più lunghe e talvolta più pesanti per alcune parti della rete stradale. “Complessivamente – scrive l’Esecutivo UE – l’utilizzo degli EMS offre risparmi sui consumi energetici e conseguentemente una riduzione delle emissioni di CO2 , poiché la stessa quantità di carico può essere trasportata con meno viaggi”.
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Incentivi ai veicoli pesanti ecologici
La revisione fornirà un incentivo diretto per investire in veicoli pesanti ecologici consentendo loro di pesare ulteriori 4 tonnellate (oltre al massimo autorizzato di 40 tonnellate di veicoli pesanti). Questo peso extra aggiuntivo non solo compenserà completamente il peso della tecnologia a emissioni zero, ma consentirà anche un carico utile aggiuntivo una volta che la tecnologia diventerà più leggera. Ciò dovrebbe anche incentivare l’adozione di cabine e dispositivi aerodinamici, che possono contribuire a ridurre il consumo di energia, aumentando così l’autonomia/l’efficienza dei propulsori a zero CO2.
La nuova direttiva aumenterà inoltre il limite di peso per i veicoli ecologici dalle attuali 42 tonnellate a 44 tonnellate, indipendentemente dal peso dell’attuale tecnologia a emissioni zero. Ciò significa che gli operatori guadagneranno peso di carico aggiuntivo e quindi capacità di carico utile se la tecnologia diventa più leggera. Sono previsti anche incentivi per il trasporto intermodale. Ad esempio, gli operatori stradali che utilizzano i propri autocarri, rimorchi e semirimorchi in operazioni intermodali beneficeranno di un peso aggiuntivo di 4 tonnellate, consentito attualmente solo per i veicoli che trasportano merci in container o casse mobili nel trasporto intermodale. Inoltre, sarà consentita un’altezza extra per il trasporto di container high-cube, consentendo così ai veicoli standard di partecipare a questo tipo di trasporto intermodale.
Tutte queste misure dovrebbero ridurre il consumo di energia di 12 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio nel periodo 2025-2050.