Entro gennaio arriverà il decreto sugli incentivi auto elettriche 2024
(Rinnovabili.it) – I fondi a disposizione per gli incentivi auto elettriche 2024 sfioreranno 1 miliardo di euro. Lo ha confermato a fine dicembre il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Sono 610 i milioni di euro che erano già stati stanziati per l’anno nuovo. A cui si aggiungono i 320 milioni avanzati nel 2023 dall’Ecobonus.
Ma dalla rimodulazione non sparirebbero le agevolazioni anche per i veicoli endotermici. Punto su cui le associazioni di settore si battono, segnalando come l’Italia sia un caso unico in Europa. E quanto le politiche incentivanti non mirate danneggino il passaggio all’elettrico, che vede il Belpaese agli ultimi posti in Europa tra i grandi mercati auto.
“Abbiamo predisposto un nuovo piano incentivi, sostenibile sul piano ambientale, sociale e produttivo, con quasi un miliardo di euro nel 2024”, ha commentato Urso. Tre gli obiettivi della rimodulazione: rottamare le auto più inquinanti (euro 0, 1, 2 e 3), favorire le famiglie a reddito basso e orientare gli acquisti verso “modelli realizzati negli stabilimenti italiani, per aumentare la produzione nazionale”.
Produzione su cui il ministero ribadisce di voler raggiungere quota 1 milione di veicoli l’anno puntando su “produzioni tecnologicamente avanzate e sostenibili”. Obiettivo da raggiungere con i 3,5 miliardi di euro disponibili tra legge di bilancio e revisione del Pnrr.
Tutte le anticipazioni sugli incentivi auto elettriche 2024
Quali saranno e come si potrà accedere agli incentivi auto elettriche 2024? Per avere la certezza definitiva bisognerà aspettare ancora un mese. Entro la fine di gennaio, infatti, è previsto il provvedimento che fissa i nuovi scaglioni emissivi, le fasce di contributi statali e i requisiti per accedere agli incentivi per chi acquista una nuova automobile.
L’anno prossimo si potrà beneficiare di sconti sulle auto di nuova immatricolazione anche senza rottamare un modello più vecchio. Restano invariate le fasce emissive: 0-20 gCO2/km, 21-60 e 61-135. In quest’ultimo scaglione, quindi, continuano a rientrare i modelli Euro 6 sia benzina sia diesel. Nei primi 2, invece, sarebbe previsto un aumento del 25% dell’incentivo per le persone fisiche con Isee sotto i 30mila euro. E vi potranno accedere anche le persone giuridiche, come le società di noleggio. Ma non i concessionari.
I massimali previsti per gli EV, secondo le anticipazioni, vanno dai 6.000 euro senza rottamazione, agli 11.000 rottamando un Euro 2 e senza maggiorazioni per il reddito, ai 10.000 con rottamazione di un Euro 3 che salgono a 12.500 euro con Isee ridotto, fino ai 9.000 (11.250 con Isee sotto i 30mila euro) in caso di rottamazione di un Euro 4.
Per le ibride plug-in che rientrano in seconda fascia, gli incentivi vanno dai 4.000 senza rottamazione, agli 8.000 con rottamazione di un Euro 2, fino ai 6.000 e i 5.500 euro con rottamazione, rispettivamente, di un Euro 3 o un Euro 4. I modelli con maggiori emissioni, inclusi diesel e benzina, potranno ancora beneficiare di incentivi (solo con rottamazione) compresi tra i 3.000 e i 1.500 euro.
Resta anche un tetto di spesa massima per veicolo per accedere agli incentivi. Si va dai 35.000 euro iva esclusa per le auto elettriche e le endotermiche, mentre le ibride plug-in di seconda fascia salgono fino a 45.000 euro. Nel decreto in preparazione per fine gennaio dovrebbero trovare posto anche nuovi incentivi per moto, scooter, tricicli e quadricicli.