I maggiori benefici vanno a Tesla che passa dal 20,8% al 9%
La Commissione Europea ha nuovamente corretto il tiro sui dazi Ue alle auto elettriche prodotte in Cina definiti lo scorso 4 luglio. La battaglia sulle importazioni delle auto elettriche cinesi è iniziata nel settembre 2023 con l’avvio dell’indagine anti-sovvenzioni e la pubblicazione dei primi dazi compensativi provvisori, per far fronte alle pratiche ritenute sleali in termini di vantaggi competitivi di Pechino. La bozza pubblicata ieri riflette i commenti ricevuti dalle parti interessate a conclusione di una serie di fasi investigative ed apre una seconda fase procedurale intermedia.
Cosa cambia rispetto a luglio nei dazi sulle importazioni dei BEV cinesi
Come ricorda anche la Commissione UE, quest’ultima bozza non è definitiva, ma potrà essere modificata in base alle ulteriori considerazioni delle parti interessate.
Rispetto ai dazi compensativi entrati in vigore il 5 luglio le modifiche sono le seguenti:
- BYD: 17,0% (a luglio era 17,4%)
- Geely: 19,3% (a luglio era 19,9%)
- SAIC: 36,3% (a luglio era 37,6%)
Per gli altri produttori di BEV cinesi che hanno collaborato con l’indagine Ue i dazi alle importazioni di auto elettriche cinesi passano ad un 21,3%.
Mentre per le altre società che non hanno collaborato le tariffe doganali passano al 36,3%.
Introdotta anche la possibilità di beneficiare di una tariffa di dazi più bassa per gli esportatori cinesi e per alcune joint venture con produttori dell’UE che non esportavano ancora al momento del periodo dell’inchiesta. Inoltre la Commissione Ue specifica che le tariffe doganali sulle importazioni delle auto elettriche cinesi non potranno essere riscosse retroattivamente.
A Tesla il trattamento migliore
A ricevere il trattamento migliore è l’americana Tesla che passa da una percentuale del 20,8% ad una percentuale ben più contenuta del 9%.
Il ricalcolo è stato chiesto, e ottenuto, dal produttore texano dopo aver fatto presente alla Commissione Ue l’entità inferiore delle sovvenzioni ricevute dall’azienda da Pechino rispetto a quanto inizialmente stimato.
Numerose le ripercussioni sulle importazioni delle auto elettriche cinesi che a giugno avevano registrato un boom di immatricolazioni. Il mese di luglio vede invece un inevitabile crollo con un numero di registrazioni di BEV cinesi nell’Ue, sceso del 45% per case automobilistiche come BYD e MG Motor.
Le parti interessate avranno ora la possibilità di esprimere le proprie considerazioni entro 10 giorni, dopodichè, tenendo conto delle osservazioni raccolte, la Commissione europea presenterà determinazione finale agli Stati membri che la voteranno. A quel punto l’esito sarà vincolante ed i dazi alle importazioni di auto elettriche cinesi dovranno essere imposti entro e non oltre 4 mesi. Un regolamento di esecuzione della Commissione contenente le conclusioni definitive dell’inchiesta sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale entro il 30 ottobre 2024, al più tardi (entro un massimo di 13 mesi dall’avvio).
Tutte le misure previste saranno in vigore per 5 anni, prorogabili su richiesta motivata e successiva revisione.
Scarica la bozza delle conclusioni definitive dell’inchiesta anti-sovvenzioni sulle importazioni dei BEV dalla Cina.