Le case automobilistiche giapponesi Nissan e Honda hanno annunciato di aver avviato colloqui ufficiali per una fusione che porterà alla creazione della terza casa automobilistica al mondo per vendite
Honda e Nissan uniscono le forze, contro i giganti dei veicoli elettrici: la cinese BYD e l’americana Tesla. Le due aziende motoristiche giapponesi annunciano i negoziati di una fusione, che era nell’aria da tempo, e che sulla carta diventerà la terza casa automobilistica al mondo per vendite, dopo Toyota e Volkswagen con un fatturato di oltre 191 miliardi di dollari. Ancora incerto l’ingresso di Mitsubishi – di cui Nissan possiede la maggioranza delle quote – che deciderà con il nuovo anno. Dall’annuncio della fusione, che si verificherà con un trasferimento di azioni in una holding congiunta, che sarà la società madre di entrambe le aziende, si passerà ai fatti entro giugno 2025 con la firma dell’accorso, mentre il trasferimento azionario avverrà ad aprile 2026, infine la quotazione in Borsa a Tokyo entro agosto del 2026.
Honda Nissan, un accordo per combattere l’avanzata cinese
“A seguito dell’accordo tra Nissan e Honda di avviare una riflessione sull’integrazione aziendale attraverso la costituzione di una holding congiunta, in un contesto di drammatici cambiamenti che hanno interessato entrambe le aziende e l’industria automobilistica, le società – si legge in una nota – hanno deciso di esplorare la possibilità di raggiungere sinergie di livello superiore attraverso la partecipazione o il coinvolgimento di Mitsubishi nell’integrazione aziendale“. A marzo scorso, le due imprese avevano firmato un protocollo d’intesa per una partnership strategica su alcune tecnologie chiave per il futuro come i veicoli software-defined di prossima generazione, l’intelligenza artificiale e l’elettrificazione.
Quali vantaggi dalla fusione?
Quando ci sarà una data definitiva per il trasferimento delle azioni, Honda dovrà nominare la maggioranza di tutti gli amministratori interni ed esterni della holding congiunta insieme al presidente, ma entrambe le car company coesisteranno, come sta avvenendo con Stellantis, sviluppando i rispettivi brand. Secondo Honda e Nissan la fusione porterà importanti vantaggia, come la standardizzazione delle piattaforme per la produzione dei veicoli, il potenziamento delle capacità di sviluppo e delle sinergie di costo, l’integrazione delle funzioni di ricerca e sviluppo, l’ottimizzazione dei sistemi degli impianti e della supply chain.
Il passaggio di consegne
Al momento della data effettiva del trasferimento delle azioni, è previsto che Honda nomini la maggioranza di tutti gli amministratori interni ed esterni della holding congiunta, così come il presidente. Inoltre, le società prevedono di continuare a coesistere e a sviluppare i marchi detenuti in modo paritario. “In questo momento di cambiamento dell’industria automobilistica, che si dice avvenga una volta ogni 100 anni, ci auguriamo che la partecipazione di Mitsubishi alle discussioni sull’integrazione aziendale di Nissan e Honda porti a un ulteriore cambiamento sociale, e che saremo in grado di diventare un’azienda leader nella creazione di un nuovo valore nella mobilità“, ha dichiarato il numero uno di Honda, Toshihiro Mibe.
Le voci critiche alla fusione
Secondo l’ex presidente di Nissan Motor, Carlos Ghosn, l’unione tra le due aziende avrebbe seri ostacoli strutturali. Ghosn, che vive in Libano dalla fine del 2019, dopo una rocambolesca fuga dal Giappone, dove era stato arrestato con l’accusa di reati finanziari, ha parlato in videoconferenza al Club dei corrispondenti esteri di Tokyo, commentando la notizia dei piani di fusione che potrebbero dar vita al terzo costruttore di auto mondiale. “La prima cosa cui guardare quando si immagina un’alleanza o un partenariato è la complementarietà tra le due parti“, ha detto Ghosn, secondo cui Honda e Nissan “non hanno complementarietà'” e condividono forze e debolezze “negli stessi campi”.
Tutti i problemi delle due case automobilistiche
Lo scorso novembre Honda aveva rivisto al ribasso le previsioni di utile per l’anno fiscale in corso a 5,9 miliardi di euro, con un calo del 14,2% rispetto all’anno precedente, a causa del rallentamento delle vendite in Cina, mentre Nissan aveva annunciato un piano per tagliare 9.000 posti di lavoro e ridurre la capacità produttiva globale del 20%, citando le difficoltà delle proprie attività negli Stati Uniti e in Cina. A livello globale le vendite combinate dalla fusione di Honda e Nissan, con la presenza della Mitsubishi che sarà definita entro il prossimo gennaio, sono ammontate a circa 8 milioni di veicoli nel 2023, dietro a quelle della Toyota e la Volkswagen.