Il Parlamento europeo ha adottato gli obiettivi di riduzione della CO2 per i nuovi veicoli pesanti e approvato in prima lettura la propria posizione sul progetto normativo contro il greenwashing dei trasporti
Come procede la decarbonizzazione dei trasporti UE
Novità in arrivo per le emissioni dei trasporti europei. Ieri pomeriggio, in due votazioni separate, il Parlamento Europeo spinto in avanti la normativa dedicata al comparto. Sul tavolo due progetti: le nuove norme sulla contabilizzazione delle emissioni di gas serra dei servizi di trasporto e il Regolamento sulle emissioni di CO2 dei mezzi pesanti su strada. E se nel primo caso si tratta ancora di una prima lettura, nel secondo l’iter può dirsi quasi completo. I deputati infatti hanno confermato l’accordo politico provvisorio raggiunto con il Consiglio il 18 gennaio 2024. E dopo l’adozione formale anche da parte dei Ventisette gli standard emissivi per camion e bus approderanno nella Gazzetta Europea, per entrare in vigore 20 giorni dopo.
Ma vediamo nel dettaglio entrambe le novità.
Contabilizzazione delle emissioni dei servizi di trasporto
Il nuovo regolamento proposto dalla Commissione Europea nasce con l’obiettivo di introdurre un sistema unificato per misurare le emissioni climalteranti provenienti dal settore dei trasporti, attualmente non esistente. Questa mancanza ha portato le aziende di settore ad utilizzare metodi diversi per calcolare la propria impronta di carbonio. Un risultato non standardizzato che difficilmente può essere utile per i consumatori, con il rischio di creare le condizioni per il greenwashing.
Negli emendamenti al testo dell’Esecutivo, i parlamentari europei alzano l’asticella chiedendo un’applicazione più ampia. Ossia che la nuova metodologia si applichi alle emissioni dell’intero ciclo vitale dei mezzi. Nessun obbligo per le aziende del comparto, che potranno però calcolare la propria CO2 eq per scopi di reporting o di marketing solo seguendo l’approccio UE; pena una “sanzione proporzionata e dissuasiva”.
Le norme stabiliscono inoltre parametri comuni che rappresenterebbero le emissioni di gas serra e consentirebbero di confrontarle facilmente. Per il trasporto merci sarebbe “CO2 emessa per tonnellata-chilometro“, per il trasporto passeggeri invece “CO2 emessa per passeggero-chilometro“. I deputati hanno insistito sul fatto che i dati dovrebbero essere divulgati in modo chiaro, comprovati da prove disponibili in un collegamento web o in un codice QR. Ma anche che lo strumento di calcolo sia messo a disposizione dalla Commissione in maniera gratuita.
Regolamento emissioni dei trasporti pesanti
Il provvedimento in questione riguarda unicamente i nuovi camion, autobus e rimorchi e nonostante l’entrata in vigore sia immediata, i suoi effetti non si applicheranno prima del 1° luglio 2025. Come già sottolineato, in questo caso il testo è frutto dell’accordo raggiunto tra i co-legislatori ad inizio anno.
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Il Regolamento impone che la CO2 emessa dai camion di grandi dimensioni (compresi i veicoli professionali, come camion della spazzatura, ribaltabili o betoniere) e degli autobus venga ridotta del 45% per il periodo 2030-2034, del 65% per il 2035-2039 e del 90% a partire dal 2040. Entro il 2030, i nuovi autobus urbani dovranno ridurre le proprie emissioni del 90% e diventare veicoli a zero emissioni entro il 2035. Target di riduzione delle emissioni sono fissati anche per rimorchi (meno 7,5%) e semirimorchi (meno 10%), a partire dal 2030.