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Emissioni nuovi veicoli in Europa in calo grazie alla crescita degli EV

Emissioni nuovi veicoli in Europa: -27% in 4 anni
Foto di Aleksandr Popov su Unsplash

La quota di mercato del full electric è arrivata al 13,4% nel 2022

(Rinnovabili.it) – Per il terzo anno di fila calano le emissioni nuovi veicoli in Europa. Anche grazie all’espansione del mercato dell’elettrico: nel 2022, circa 1 veicolo su 4 di nuova immatricolazione era un veicolo elettrico o ibrido. Lo rende noto l’Agenzia europea per l’ambiente (EEA) diramando i dati provvisori per l’anno scorso.

I dati sulle emissioni nuovi veicoli in Europa 2022

Tra auto e furgoni, nel 2022 le nuove immatricolazioni in tutto il continente hanno toccato quota 9,4 milioni. La media emissiva dei nuovi veicoli auto si è attestata a 108,2 grammi di CO2 per chilometro (gCO2/km). Si tratta di un livello inferiore a quello dell’anno precedente, il 2021, di circa 6 gCO2/km. La motivazione principale, sottolinea l’EEA, è la continua crescita dell’elettrico. La quota di immatricolazioni è arrivata al 23% nel 2022. Di cui una parte consistente, più della metà (il 13,4% del dato totale) è rappresentata da veicoli full electric.

Sul fronte dei furgoni, invece, le emissioni medie sono a 185,3 gCO2/km, ovvero 8 gCO2/km più basse rispetto al 2021. La fetta di mercato dei furgoni elettrici è quasi raddoppiata in un anno: dal 3,5% del 2021 al 6,1% dell’anno scorso.

Rispetto al 2019, le emissioni nuovi veicoli in Europa sono calate complessivamente del 27%, spinte al ribasso dai nuovi limiti entrati in vigore nel 2020. Per i furgoni il calo è più contenuto ma significativo: -9%.

“È fondamentale che le riduzioni delle emissioni di questi veicoli continuino ad accelerare per raggiungere gli obiettivi fissati nella revisione degli standard di prestazione delle emissioni di CO2 per auto e furgoni, nonché l’obiettivo di neutralità climatica dell’UE per il 2050”, sottolinea la direzione generale UE per l’azione climatica in una nota.

L’Italia frena sulle emissioni veicoli pesanti

Una posizione diametralmente opposto quella dell’Italia, che negli ultimi mesi ha tirato più volte il freno a mano sulla decarbonizzazione rapida dei trasporti su gomma con l’introduzione di nuovi target più stringenti e con il phase out dei veicoli fossili entro il 2035. Secondo il ministro Pichetto, le nuove proposte sul tavolo per le emissioni dei veicoli pesanti sono ancora troppo ambiziose.

Il titolare del MaSE teme “ripercussioni negative sotto l’aspetto occupazionale e produttivo, tenendo conto delle peculiarità nazionali e dello sviluppo del settore”. “La decarbonizzazioneha detto il ministro nel corso del suo intervento al dibattito orientativo durante il Consiglio Ambiente del 20 giugno – deve essere economicamente sostenibile e socialmente equa”. Mentre, al contrario, l’incremento dal 30 al 45% al 2030 per il nuovo target di riduzione emissiva prevista dal regolamento proposto dalla Commissione “è particolarmente sfidante, considerando lo sviluppo della tecnologia a zero emissioni, che richiede l’implementazione di fattori abilitanti quali le infrastrutture di ricarica”.

“Gli utenti finali dei veicoli pesanti sono aziende e piccole-medie imprese, con prezzi che saranno da due a quattro volte più alti dei veicoli convenzionali e peseranno sulle scelte di acquisto”, ha concluso.

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