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L’UE vuole zero emissioni auto e furgoni entro 15 anni

Emissioni auto: l’UE vuole zero emissioni su strada entro il 2035
Foto di Pexels da Pixabay

Le nuove norme sulle emissioni auto sono contenute nel Pacchetto UE ‘Fit for 55’

(Rinnovabili.it) – La parabola delle emissioni auto in Europa si chiude nel giro di 15 anni. Entro il 2035, tutte le nuove auto e furgoni dovranno essere a zero emissioni. Lo prevede la proposta di revisione del regolamento UE che fissa gli standard emissivi di CO2, avanzata dalla Commissione nel pacchetto normativo Fit for 55 (leggi qui il testo completo).

Insieme ad altre misure annunciate nella stessa occasione, il 14 luglio scorso, questa proposta accelera sulla mobilità sostenibile del continente affrontando i nodi delle emissioni del trasporto su gomma, delle infrastrutture di ricarica, e dei combustibili a disposizione dei cittadini europei nei prossimi anni.

La nuova proposta UE sulle emissioni auto

La proposta di Bruxelles modifica il regolamento 2019/631 che definisce gli standard di emissioni auto e furgoni, allineandone i criteri con i nuovi obiettivi sul clima dell’UE ovvero il taglio del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030. Si tratta di un punto fondamentale per trasformare in realtà il Green Deal, visto il peso specifico del trasporto su strada sulle emissioni totali dell’Europa: ben il 22% (dati 2017).

Leggi qui tutti gli approfondimenti sul pacchetto normativo ‘Fit for 55’ dell’Unione Europea

Il regolamento attuale fissa la riduzione delle emissioni auto e veicoli leggeri entro il 2030 al 37,5%. La proposta di modifica alza di molto l’asticella, portandola al 55% entro la fine di questo decennio rispetto ai livelli del 2021, che sono fissati a 95 g CO2/km per le auto e a 147 g CO2/km per i furgoni. Ma il balzo maggiore è quello che deve avvenire nei 5 anni successivi: entro il 2035, le emissioni da veicoli di nuova immatricolazione devono essere portate a zero. In altre parole: dal 2035 saranno venduti soltanto veicoli a emissioni zero.

Valori, numeri e date che dovranno adesso attraversare tutto l’iter legislativo europeo e ricevere luce verde sia dal Consiglio europeo sia dall’europarlamento. Iter che non sarà agevole, come fanno immaginare le prime dichiarazioni di molte case automobilistiche che considerano questi standard assolutamente troppo stringenti.

Le prime reazioni

Secondo l’associazione europea dell’industria automobilistica ACEA, la proposta fa una mossa “non razionale” cioè vietare una tecnologia specifica. Al contrario, l’UE dovrebbe riservare un ruolo nella transizione a tutte le tecnologie esistenti, dai motori a combustione interna, agli ibridi, ai veicoli elettrici a batteria e a idrogeno.

Per l’ong Transport&Environment, invece, la proposta UE ha il giusto livello di ambizione e per mantenerlo sarebbero necessari altri obiettivi intermedi al 2025. Soprattutto sulle auto: T&E nota che un livello di ambizione elevato, introdotto negli ultimi anni con gli obiettivi al 2020-21, ha effettivamente fatto schizzare alle stelle le vendite di EV ed è quindi la strada giusta. Meno bene, invece, il target a -50% al 2030 per i furgoni, giudicato troppo basso per incentivare davvero i produttori a investire nell’elettrificazione con nuovi modelli.

“Questo è un punto di svolta per l’industria automobilistica e una buona notizia per i conducenti”, commenta William Todts, direttore esecutivo di T&E. “Le nuove regole dell’UE democratizzeranno le auto elettriche e daranno un forte impulso alla ricarica, il che significa che le auto pulite saranno presto accessibili e facili da caricare per milioni di europei. Il problema è che le case automobilistiche dovranno solo iniziare a vendere quelle auto più pulite nel 2030. Il nostro pianeta non può permettersi altri nove anni di grandi chiacchiere ma poca azione da parte dell’industria automobilistica”.

Il nodo infrastrutture per abbattere davvero le emissioni auto

“La transizione ai veicoli elettrici sta andando molto più velocemente di quanto chiunque avesse mai previsto, ma poi abbiamo l’obbligo di creare i giusti incentivi per questo”, ha affermato Frans Timmermans, vice-presidente della Commissione UE con delega al clima presentando il pacchetto ‘Fit for 55’. “Quindi l’infrastruttura di ricarica dovrebbe essere lì”.

La nuova proposta di revisione del regolamento Infrastruttura per i combustibili alternativi prevede che ogni paese membro dell’UE espanda la capacità di ricarica in linea con l’aumento della penetrazione delle auto a zero emissioni e low-carbon. Nello specifico, gli obiettivi per la mobilità elettrica prevedono l’installazione di un punto di ricarica ogni 60 km sulle autostrade, mentre per la mobilità a idrogeno le stazioni di rifornimento devono essere al massimo ogni 150 km.

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