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Emissioni auto, cresce il gap tra realtà e test per le ibride plug-in

Emissioni auto: quelle reali sono il 20% più alte
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Gli ultimi dati dell’Agenzia UE dell’ambiente sulle emissioni auto in Europa

Le auto diesel e benzina immatricolate nel 2021 e 2022 in Europa generano il 20% di emissioni più di quanto dichiarato dai costruttori. È una conferma: la discrepanza tra condizioni di guida reali e test di laboratorio effettuati con la procedura WLTP resta sugli stessi valori degli anni scorsi. Così come arriva un’altra conferma sulle emissioni auto dei modelli ibridi plug-in: sono 3,5 volte più alte.

È quanto emerge dai dati rilasciati dall’Agenzia europea per l’ambiente (Eea). L’ente UE ha migliorato il monitoraggio annuale dell’andamento delle emissioni del settore trasporti, ampliando il numero di veicoli su cui sono installati i dispositivi per il rilevamento dei fumi a 2,2 milioni di unità immatricolate nel 2021 e 740mila nel 2022. La copertura è sostanzialmente raddoppiata rispetto al 2020.

Emissioni auto, i dati sul gap in Europa

Per i veicoli immatricolati nel 2021, la discrepanza media tra emissioni reali e in laboratorio registrata arriva al 19,8% per i modelli a benzina, che si traducono in 28 gCO2/km in più rispetto a quanto dichiarato dai costruttori, e in 1,2 litri/100 km in più. Per i modelli diesel, il gap si attesta al 18,2%, pari a 28 gCO2/km e 1,1 l/100 km. Per questi ultimi, il dato è in linea con quello dell’anno scorso, mentre c’è un lieve miglioramento per le auto a benzina, che prima registravano un gap del 23,4%. I veicoli immatricolati nel 2022, invece, mostrano difformità più grandi nei modelli a benzina. Il gap arriva al 21,1%, pari a 1,3 l/100 km e 29 gCO2/km. Mentre i modelli diesel viaggiano su circa 17,1% (1 l/100 km, 26 gCO2/km).

Il nodo delle ibride plug-in

A peggiorare sensibilmente è il dato sulle auto ibride plug-in. Per i 320.000 veicoli elettrici ibridi (PHEV) immatricolati nel 2021 su cui si basano i dati dell’Eea, le emissioni di CO2 in condizioni reali di guida erano in media 3,5 volte (99 g CO2/km) superiori ai valori di omologazione. Un “ampio” divario che resta in linea con i risultati riscontrati nel 1° anno di monitoraggio.

Mentre per i PHEV immatricolati nel 2022, il campione (117.000 veicoli) mostra un divario che è rimasto stabile in termini assoluti (da 99 a 102 g CO2/km), ma che è aumentato “significativamente” in termini relativi (dal 249% al 314%) rispetto al campione di PHEV immatricolati per la prima volta nel 2021.

“Batterie più grandi e autonomie elettriche maggiori nei PHEV più recenti hanno determinato valori di emissione ufficiali inferiori a causa dell’ipotesi di una maggiore guida elettrica nel calcolo dei risultati dei test”, spiega l’Eea. “Tuttavia, i dati suggeriscono che questa maggiore autonomia non ha finora portato a un aumento della quota di guida elettrica su strada, confermando che in media i PHEV non vengono ricaricati e guidati in modalità completamente elettrica con la frequenza prevista”.

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