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Emissioni delle auto ibride plug-in, in città inquinano come un SUV

Emissioni auto ibride plug-in: in città, anche 7 volte più di quelle ufficiali
Foto di Pablo Martinez su Unsplash

Lo studio commissionato da Transport & Environment usa test su strada per determinare le emissioni dei PHEV

(Rinnovabili.it) – I PHEV inquinano fino a tre volte di più nei percorsi tra casa e lavoro rispetto a quanto dichiarato dalle case automobilistiche. Ma le emissioni delle auto ibride plug-in possono sforare anche 5-7 volte i limiti ufficiali se le batterie non sono pienamente cariche. Lo afferma uno studio indipendente che si basa su test su strada effettuati con una BMW 3 Series, una Peugeot 308 e una Renault Megane.

Le vere emissioni delle auto ibride plug-in

I valori emissivi riportati dai marchi battono intorno ai 27-36 g CO2/km. Mentre quelli rilevati nei test, quando la batteria è a piena carica, arrivano a 85-114 g CO2/km, riporta lo studio effettuato dalla Technical University of Ganz e commissionato dall’ong Transport & Environment. Con differenze sostanziali fra i tre modelli PHEV.

Nel test su un tipico percorso di un lavoratore pendolare di 55 km a batteria carica, la Peugeot e la Renault hanno emesso 1,2-1,7 volte la CO2 ufficiale (cioè 33-50 g CO2/km). Risultati nettamente migliori rispetto alla BMW, che invece ha emesso 112 g CO2/km (3 volte il valore ufficiale). Un accorgimento, però, permette di dimezzare le emissioni. “È stata necessaria l’attivazione della modalità “anticipata” della BMW (programmando il percorso nel sistema di navigazione satellitare) per ridurre la CO2 dei pendolari di circa la metà, portandola a 67 g CO2/km”, 2 volte il valore ufficiale, nota T&E.

In città i risultati sono peggiori. Soprattutto se la batteria non è carica, la condizione più comune per un uso urbano. In questa configurazione, le emissioni delle auto ibride plug-in hanno toccato i 200 g CO2/km per BMW e Peugeot (come un SUV) e i 138 per Renault. “Rispetto agli altri due PHEV, il Renault ha circa la metà della potenza del motore, un motore elettrico più potente dell’ICE e un peso inferiore, tutti fattori importanti per limitare le emissioni di CO2 delle ibride plug-in”, nota lo studio.

“Nel 2022 lo Stato italiano ha stanziato 770 milioni di euro per sostenere l’acquisto di veicoli ibridi plug-in fino al 2024, nonostante questa tecnologia abbia dimostrato di non essere realmente sostenibile”, ricorda Elena Lake, responsabile flotte elettriche di T&E Italia. “Per questo è necessario abolire i privilegi di cui godono questi mezzi, procedere subito a riformare la tassazione delle auto basandosi sulle effettive emissioni di CO2, eliminare le esenzioni al pagamento del bollo e azzerare gli incentivi ai veicoli ibridi oltre che a quelli endotermici. Per contro occorre invece incentivare l’acquisto dei modelli elettrici, gli unici realmente a zero emissioni”.

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