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L’Italia è ultima in UE sull’elettrificazione delle auto aziendali

Un rapporto di Transport & Environment fotografa uno degli ostacoli alla diffusione di auto elettriche in Italia. Le aziende – che pesano sul 44% delle nuove immatricolazioni – scelgono soprattutto modelli ibridi e SUV di grandi dimensioni, più inquinanti. Se virassero sugli EV alimenterebbero mercato dell’usato, rendendo i modelli BEV più accessibili, e darebbero una mano all’industria europea

Elettrificazione auto aziendali: Italia tra le ultime in UE
Foto di CHUTTERSNAP su Unsplash

Nel 2023, l’Italia segna -3,5% nell’elettrificazione delle auto aziendali

L’Italia è l’unico paese europeo, insieme a Malta, dove nel 2023 la penetrazione degli EV nelle flotte aziendali ha il segno meno. L’anno scorso la flessione è stata del 3,5%, dovuta soprattutto alla preferenza accordata alle vetture ibride. Un ulteriore dettaglio che conferma “l’anomalia italiana” sulle auto elettriche nel contesto europeo e specialmente rispetto ai maggiori mercati auto come quello francese e tedesco. “Il mercato automobilistico italiano funziona al contrario”, commenta Andrea Boraschi di Transport & Environment, che pubblica oggi un rapporto sull’elettrificazione delle auto aziendali a livello UE.

Le flotte aziendali in Italia sono sempre più ibride (e inquinanti)

Il dato sulle flotte aziendali è importante per capire come si sta muovendo la curva dell’elettrificazione della mobilità in Italia. “Le grandi aziende, che pure dispongono di maggiori risorse finanziarie e potrebbero guidare la transizione, non immatricolano abbastanza auto elettriche”, spiega Boraschi. Così manca quell’effetto-traino che potrebbe risollevare il panorama EV.

La quota di mercato delle auto elettriche in Italia è 1/3 della media europea, si ferma al 4,2% contro il 14,6% dell’UE. E il mercato dell’usato – altro fattore di traino, che permetterebbe di rendere gli EV più accessibili a chi ha un reddito medio e dipende soprattutto dai volumi di flotte aziendali e dal leasing – è fermo allo 0,5% dei passaggi di proprietà. Segnali positivi arrivano solo dallo sviluppo della rete di ricarica, dove siamo tra i primi in Europa.

Le aziende danno la priorità “a giganteschi SUV e a inquinanti auto ibride plug-in. C’è bisogno di un cambio netto di direzione, così si rischia bloccare l’elettrificazione del trasporto su strada nel Paese”, aggiunge Boraschi. La quota di nuove immatricolazioni legata alle imprese è al 44% del totale, in crescita rispetto al 36% del 2020. Quindi ha un peso specifico elevato. Ma le immatricolazioni aziendali di SUV – segmenti D, E, F e G – sono il triplo di quelle dei privati. Così il parco auto aziendale italiano ha un’intensità di CO2 molto più elevata rispetto a quello privato.

100% elettrificazione auto aziendali entro il 2030, serve target UE

Come rimediare? T&E suggerisce di introdurre un nuovo obiettivo UE per l’elettrificazione al 100% delle flotte aziendali entro il 2030. “Se l’UE e l’Italia vogliono rimanere competitive nella corsa globale ai veicoli elettrici, devono trovare nuovi modi per incrementare la diffusione di queste auto. Il canale delle auto aziendali è in tal senso perfetto: una sua rapida elettrificazione ridurrebbe i rischi di investimento per l’industria europea, garantendo maggiore prospettiva di mercato. Un regolamento per sostenere l’elettrificazione delle auto aziendali sarebbe una misura positiva per il clima, l’industria europea e le aziende stesse”, conclude Boraschi.

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.