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Auto, avviato il “Dialogo Strategico” tra Ue e 22 player dell’industria europea

A Bruxelles è iniziato il percorso di dialogo tra istituzioni europee ed i big dell'industria dell'auto. Il prossimo 5 marzo sarà presentato il piano d'azione

Dialogo strategico sull’industria auto. Crediti: foto di Dati Bendo – Copyright European Union, 2025

C’è da salvare l’industria automobilistica che su scala europea vale oltre 13 milioni di posti di lavoro e porta nelle casse dei paesi del vecchio continente oltre 1.000 miliardi di euro, un valore importante del PIL. Queste le ragioni che hanno spinto la Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen ad avviare quello che viene definito il dialogo strategico sul futuro dell’Industria Auto. Dialogo a cui hanno preso parte i principali leader del settore europeo e stakeholder, per trovare una soluzione condivisa contro la crisi del settore che morde.

Le parole di von der Leyen

L’industria automobilistica europea si trova in un momento cruciale e riconosciamo le sfide che deve affrontare. Ecco perché stiamo agendo rapidamente per affrontarle” dice von der Leyen “la domanda fondamentale a cui dobbiamo rispondere insieme è cosa ci manca ancora per liberare il potere innovativo delle nostre aziende e garantire un settore automobilistico solido e sostenibile. Oggi segna l’inizio di un dialogo che ci aiuterà a navigare nei cambiamenti futuri. Il risultato di questo dialogo sarà un piano d’azione completo, che presenteremo il 5 marzo“.

Eccola dunque, la data fissata, poco più di un mese per tracciare “un percorso chiaro per garantire che la nostra industria possa prosperare in Europa e competere con successo sulla scena globale“, di cui è stato incaricato il Commissario Ue per i trasporti, Apostolos Tzitzikostas, che dovrà presentare un piano d’azione nella data stabilita.

Una scena in cui l’Europa è esattamente al centro di due mondi. A ovest, gli Stati Uniti, con Trump che non intende cedere alla necessaria avanzata dell’elettrico, e spiana la strada all’industria dell’auto tradizionale; a est la potenza di fuoco della Cina, che si tenta di frenare con i dazi sull’importazione, ma che di fatto sta invadendo il mercato europeo con le sue BEV a basso costo.

Chi sono i 22 rappresentanti dell’automotive Ue?

Al tavolo, faccia a faccia con von der Leyen, si sono seduti i dirigenti di 22 big dell’automotive tra costruttori (un terzo tedeschi e con Acea a dare voce anche alle istanze di Stellantis), sindacati e associazioni. Assenti invece i governi e i giganti extra-Ue tra cui Tesla, che non sarebbe stata invitata al tavolo, in quanto azienda non europea, che troverà spazio in un secondo momento.

Non è solo una lista di nomi, quelli inclusi nel Dialogo Strategico sull’Industria auto avviato dalla Commissione Ue, ma coinvolge enti e costruttori con un ruolo di primo piano nello sviluppo industriale. Ed eccoli: a cominciare da Acea, l’Associazione europea dei costruttori di auto, Beuc (The European Consumer Organisation), il gruppo BMW, Robert Bosch, ChargeUp Europe, Clepa, Daimler Truck, ETF (Federazione europea dei lavoratori dei trasporti), Forvia, IndustriAll European Trade Union, IVECO Group, Mahle group, Milence, Recharge, Renault Group, T&E (l’organizzazione Transport and Environment), Traton Group, Valeo, il gruppo Volkswagen, Volvo Cars, Volvo Group e ZF Group.

Insieme ai 22, il piano d’azione europeo, si legge nella nota diffusa dalla Commissione Ue “affronterà un‘ampia gamma di questioni rilevanti per il settore, come garantire l’accesso a talenti e risorse, promuovere l’innovazione tecnologica e lo sviluppo di veicoli di nuova generazione e stabilire un quadro normativo pragmatico e prevedibile”.

I 4 filoni del Dialogo Strategico sull’Industria Auto

La Presidente von der Leyen ha suddiviso il lavoro in 4 filoni tematici, ognuno dei quali è stato affidato ad un Commissario che avrà il compito di dialogare con le varie parti interessati della filiera automobilistica. Nello specifico:

  • Il Commissario Hoekstra si concentrerà sulla transizione pulita del settore automobilistico
  • Il Commissario Séjourné affronterà la catena del valore industriale
  • Il Commissario Virkkunen supervisionerà le discussioni sull‘innovazione tecnologica e digitale
  • Il Commissario Mînzatu guiderà le competenze e le considerazioni sociali all’interno del settore.

Le reazioni di Stellantis all’annuncio

Stellantis accoglie con favore il dialogo strategico. È tempo di agire e non vediamo l’ora di impegnarci con la Commissione” europea “per affrontare la sfida dell’industria automobilistica” le parole del presidente di Stellantis, John Elkann, che non ha partecipato personalmente all’incontro, ma che ha condiviso la sua opinione in una telefonata con la presidente von der Leyen prima del faccia a faccia.

L’annuncio dei costruttori (Acea)

L’industria automobilistica dell’Ue rimane pienamente impegnata ed economicamente investita nella transizione verso una mobilità a zero emissioni. Ma l’unico modo per garantire il successo di questa transizione è renderla una trasformazione guidata dal mercato e dalla domanda. Il prossimo Piano d’azione deve basarsi su questa premessa. Il reality check dell’attuale Green Deal europeo non ci rallenterà, ma piuttosto spingerà questa transizione eliminando le strozzature e introducendo le flessibilità necessarie“, le parole di Ola Kallenius, Ceo di Mercedes-Benz e presidente dell’Associazione europea dell’industria automobilistica.

Il dilemma sulle sanzioni: ci saranno o no?

Per il momento, però, resta il dilemma delle multe ai costruttori se non centrano il target emissioni, anche se in molti leggono in quel “flessibilità e pragmatismo” detto da Von der Leyen come la ricerca di una soluzione per alleggerire il peso sulle aziende. Tra le ipotesi, quella di congelare le sanzioni a patto che l’automotive si impegni a reinvestire le risorse nella transizione green, mentre una parte dei fondi di coesione Ue potrebbe essere investita su colonnine di ricarica, innovazione, materie prime per le batterie e riqualificazione della manodopera.

Sul tema multe, dai palazzi di Bruxelles trapelano notizie contrastanti, secondo cui “flessibilità” cui ha fatto cenno la Presidente, in realtà non si traduce in nulla osta sulle multe. La portavoce capo della Commissione, Paula Pinho ha sottolineato che “il riferimento alla flessibilità vuol dire che saremo in ascolto per capire quali sono i problemi, i vincoli” dei costruttori d’auto, ma questo non vuol dire necessariamente che metteremo in questione le multe. Non bisogna tradurre flessibilità con sospensione delle multe. E’ un caso in cui siamo in ascolto, e vedremo come potremo costruire delle soluzioni per venire incontro alle difficoltà del settore“.

La posizione italiana sul Dialogo Strategico

Siamo determinati a dare il nostro contributo come sistema Italia a questo dialogo strategico che inizia oggi in cui tutti i portatori d’interesse saranno ascoltati in un confronto molto proficuo“, ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, parlando al convegno Alleanza Nazionale. A 30 anni dalla nascita della destra di governo, “penso che nel dialogo strategico emergeranno con forza le nostre buone ragioni che sono le ragioni dell’impresa e del lavoro, in Italia e in Europa”.

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About Author / Paolo Travisi

Ancora prima che giornalista, curioso per natura. Ha iniziato a scrivere per mestiere nel 2004, dapprima in tv, poi su giornali nazionali e web. Appassionato di scienza e tecnologia (ma non solo), ama scoprire nuovi argomenti di cui poter scrivere ed imparare. In questa avventura per Rinnovabili si occupa in particolare di economia circolare e mobilità sostenibile, e realizza i contenuti video per i social.