Guerra commerciale Usa vs Ue: spunta ipotesi di abbassare i dazi del 10% sulle auto importate dall'America
Sono bastati gli annunci di Donald Trump sui dazi alle auto Made in EU per abbassare l’asticella del rischio di una guerra commerciale tra America ed Europa. Stando agli annunci delle ultime ore, si. Iniziamo dai numeri. Nel 2024 le vendite di veicoli leggeri negli States provenienti da stabilimenti europei hanno superato le 820mila unità, più di quelle originarie del Canada. Le tre big tedesche, Volkswagen, Mercedes e BMW, hanno piazzato il 73% del totale, mentre le auto cinesi hanno ancora una quota molto piccola, appena lo 0,35%, eppure Trump per evitare quello che è successo in Europa, ha già messo le mani avanti.
Ue vuole abbassare i dazi verso l’Usa
Ma torniamo al botta e risposta tra i due continenti occidentali. Il presidente della Commissione per il Commercio al Parlamento Europeo, Bernard Lange, in un’intervista al Financial Times ha fatto sapere che l’Ue sarebbe disposta ad abbassare la tassa d’importazione del 10%, per arrivare vicino a quel 2,5% che applica gli Stati Uniti, con l’obiettivo di “cercare di raggiungere un accordo prima che i costi e le tariffe aumentino“, con il placet dell’industria europea (pare). Non solo. Per riequilibrare la bilancia commerciale, l’Europa dovrebbe acquistare anche GNL, il gas naturale liquefatto e attrezzature militari. Ma riducendo i dazi agli Usa, lo stesso avverrebbe anche con gli altri paesi, Cina inclusa, secondo quanto prevedono le norme dell’Organizzazione mondiale del commercio.
Dazi auto: Car vs Tech
E se i negoziati fallissero? Cioè se non fosse ancora abbastanza? Lange ha avvertito che l’Ue risponderebbe con lo strumento anti-coercizione (ACI) che le consentirebbe di colpire le aziende tecnologiche e finanziarie statunitensi. L’ACI, infatti, permetterebbe all’Europa di colpire le finanze delle grandi corporation del tech, come Google, Meta e Amazon, sospendendo diritti di proprietà intellettuale o applicando dazi più severi sui servizi digitali. Ma perché Trump dovrebbe rifiutare un’offerta così allettante?
Auto, sostenibilità e Italia
Intanto sul versante della sostenibilità del settore auto, che tiene ancora con il fiato sospeso, in attesa che il 5 marzo si conoscano le prime misure del Dialogo Strategico, che secondo rumors, potrebbe portare l’Ue a consentire le auto ibride anche dopo il 2035, il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sottolinea che “a differenza di altri, non abbiamo i paraocchi dell’ideologia e di conseguenza prima degli altri abbiamo presentato una serie di documenti strategici per la riforma del Green deal, e per rendere sostenibili le imprese europee”. Ed il riferimento è al non paper che è stato presentato insieme alla Repubblica Ceca e che ha ottenuto il sostegno di 15 Paesi dell’Unione, con l’approvazione delle associazioni industriali d’Italia, Francia e Germania e dall’associazione delle case automobilistiche europee.