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Dal governo il documento sulla mobilità ferroviaria 2022-2026

Trasmesso a Camera e Senato il documento strategico sulla mobilità ferroviaria dei prossimi anni, contenente piani per la TAV, per i collegamenti regionali e per il sud. Con un occhio alla sostenibilità

mobilità ferroviaria
via Pixabay

di Andrea Barbieri Carones

Mobilità ferroviaria, la visione del ministro Giovannini

(Rinnovabili.it)- La strategia nazionale sulla mobilità ferroviaria è racchiusa nel testo che il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile ha trasmesso a fine anno al Parlamento. Lo fa sapere oggi lo stesso dicastero spiegando come il Documento Strategico della Mobilità Ferroviaria di passeggeri e merci (DSMF) contenga le norme per la semplificazione delle procedure e la velocizzazione degli investimenti ferroviari.

Il provvedimento rientra nell’ambito delle riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per velocizzare l’iter di definizione e approvazione del Contratto di Programma tra MIMS e Rfi.

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Un atto molto importante, visto che gli investimenti nella mobilità ferroviaria – e le relative opere – procedono a passo di lumaca.

Ora le commissioni competenti della Camera e del Senato dovranno esprimersi entro 30 giorni per poter consentire la rapida predisposizione del nuovo Contratto di Programma MIMS-RFI valido per il periodo 2022-2026.

Il DSMF illustra anche le esigenze in materia di mobilità di passeggeri e merci per ferrovia e le attività previste per la gestione e il rafforzamento della rete ferroviaria. Tutto ciò alla luce della sostenibilità ambientale, per raggiungere la quale il dicastero ha individuato precisi criteri di valutazione.

Criteri che per la mobilità ferroviaria tengono conto anche della sostenibilità economica e sociale degli interventi. 

Nella visione del ministro Enrico Giovannini, “c’è un sistema ferroviario innovativo, sicuro e più sostenibile. L’obiettivo è connettere i territori, soprattutto quelli del Sud e delle aree interne, rispondendo alle esigenze di persone e imprese, riducendo le disuguaglianze tra le aree del Paese e le emissioni climalteranti grazie alla elettrificazione e alle sperimentazioni delle trazioni a idrogeno”.

Gli obiettivi dell’Esecutivo? Utilizzare le risorse a disposizione per migliorare le reti ferroviarie, sia quelle dell’alta velocità sia quelle regionali. E ancora: aumentare le interconnessioni e rinnovare i treni, soprattutto per i pendolari.

Nel documento si parla anche di “rafforzare l’intermodalità per le merci, anche alla luce del successo ottenuto dal Governo italiano con l’inserimento della direttrice adriatica nelle reti europee TEN-T”. Infine: investimenti sull’alta velocità nel Sud.

Il DSMF contiene, inoltre, la descrizione degli assi strategici in materia di mobilità ferroviaria. Queste le priorità:

  • Programmi di sicurezza e di resilienza delle infrastrutture
  • programmi di sviluppo tecnologico per aumentare la capacità e migliorare le prestazioni con riferimento alla rete Sistema nazionale integrato dei trasporti (SNIT) di primo e secondo livello
    interventi prioritari sulle direttrici e interventi prioritari da sottoporre a revisione progettuale.
  • Attività relative al fondo per la progettazione degli interventi e le relative indicazioni di priorità strategica individuazione delle priorità strategiche relative ai collegamenti di ultimo miglio dei porti e degli aeroporti
    localizzazione degli interventi, con la specifica indicazione di quelli da realizzarsi nelle Regioni del Mezzogiorno.
  • Le linee strategiche delle sperimentazioni relative alle innovazioni tecnologiche e ambientali.
  • La ricognizione dei fabbisogni per la manutenzione e i servizi per l’infrastruttura ferroviaria.
  • Le metodologie di valutazione degli investimenti, con particolare riferimento alla sostenibilità ambientale e sociale e alla accessibilità per le persone con disabilità.
  • I criteri di valutazione delle performance del gestore e delle relative premialità e penalità.