Rinnovabili • Colonnine pubbliche ricarica EV: Europa è sulla buona strada Rinnovabili • Colonnine pubbliche ricarica EV: Europa è sulla buona strada

L’Europa viaggia spedita sulle colonnine pubbliche di ricarica per EV

Negli ultimi 3 anni, il numero di punti di ricarica distribuiti lungo la rete stradale europea è cresciuto di 3 volte. Nell’ultimo anno il tasso di crescita è stato superiore a quello delle auto elettriche. Sono 20 su 27 i paesi che hanno già superato i target UE per la fine di quest’anno

Colonnine pubbliche ricarica EV: Europa è sulla buona strada
Foto di Sophie Jonas su Unsplash

L’Italia è molto vicina al target 2026 sulle colonnine pubbliche di ricarica per EV

(Rinnovabili.it) – Poche stazioni per fare ‘il pieno’ alle auto elettriche lungo la rete stradale. È questa la barriera più avvertita dai cittadini che frena il passaggio agli EV, strettamente legata alla range anxiety sulle prestazioni della batteria. Ma le colonnine pubbliche per la ricarica di EV si stanno diffondendo molto rapidamente: sono triplicate negli ultimi 3 anni in tutta Europa. A fine 2023 erano 630.000 i punti di ricarica nei Ventisette e il loro tasso di crescita è superiore a quello della diffusione di auto elettriche.

Lo stato delle colonnine pubbliche per la ricarica di EV in Europa

Non solo. La maggior parte dei paesi UE è sulla traiettoria giusta per centrare gli obiettivi sulle colonnine pubbliche di ricarica EV stabiliti dalla Alternative Fuels Infrastructure Regulation (AFIR), il regolamento europeo che tocca aspetti legati alle auto elettriche ed è entrato in vigore la settimana scorsa.

In pratica, a fine 2023, 20 paesi europei su 27 avevano già superato i target da raggiungere alla fine di quest’anno. Otto paesi sono addirittura già a posto per i target di fine 2025. Tra questi c’è l’Italia, che peraltro è anche molto vicina a raggiungere l’obiettivo posto per fine 2026 (anche se pecca nell’omogeneità dei punti ricarica). È l’analisi contenuta in un rapporto di Transport & Environment rilasciato oggi.

I ritardatari, inoltre, non sono messi così male. Tra quei paesi che non hanno ancora raggiunto gli obiettivi del 2024, calcola T&E, Portogallo, Ungheria e Lituania “probabilmente riusciranno a recuperare” entro fine anno, in base ai ritmi attuali. Grecia e Irlanda sono più indietro ma centrare l’obiettivo è ancora tecnicamente fattibile. Anche Lussemburgo, Cipro e Malta sono in ritardo, ma hanno flotte EV molto piccole e quindi sono tenute a installare relativamente pochi punti di ricarica per tornare sulla traiettoria giusta.

“La ricarica è percepita come uno dei maggiori ostacoli al passaggio ai veicoli elettrici, ma il quadro sta migliorando rapidamente. Ora, se vogliono convincere più conducenti, i governi devono andare oltre i severi requisiti degli obiettivi dell’UE”, commenta Fabian Sperka, responsabile delle politiche sui veicoli di T&E. “È necessario installare più capacità dove si trova il traffico effettivo e i pagamenti dovrebbero essere semplificati. È inoltre necessario un giro di vite sui caricabatterie rotti”.

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.