Il piano per aumentare le colonnine di ricarica segue l’aumento della domanda di auto elettriche
(Rinnovabili.it) – Gli Stati Uniti puntano forte sull’elettrificazione della mobilità. L’amministrazione Biden ha infatti annunciato un finanziamento da 623 milioni di dollari per aumentare il numero di colonnine di ricarica per veicoli elettrici. La mossa tenta di dare una risposta alle preoccupazioni emerse da più parti sulla transizione troppo lenta della mobilità.
Il finanziamento sarà distribuito sotto forma di sovvenzioni per decine di programmi in 22 stati. I progetti prevedono ad esempio colonnine di ricarica nei condomìni in New Jersey, strutture per la ricarica rapida in Oregon e stazioni di rifornimento dell’idrogeno per i camion che trasportano merci in Texas. Nel complesso, 7500 nuovi caricabatterie verranno piazzati sulle strade statunitensi. Il piano comporterebbe un aumento del 10% del numero di colonnine oggi installate (170 mila). La rete era quasi inesistente prima dell’elezione dell’attuale presidente USA. L’obiettivo, però, è ben più alto. La Casa Bianca ha infatti promesso di raggiungere i 500 mila caricabatterie per dare un impulso decisivo alla mobilità elettrica nel paese. Sembra un numero impressionante, in realtà le ricerche dicono che per sostenere l’elettrificazione della mobilità privata servirebbero quasi 30 milioni di colonnine entro la fine del decennio.
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Intanto, le vendite di veicoli elettrici sono in aumento negli Stati Uniti, con oltre 1 milione di nuovi auto vendute lo scorso anno, pari al 9% del mercato. Tuttavia, il tasso di crescita sta rallentando in seguito alla revisione dei piani di Ford, General Motors e Tesla. Il problema che si riscontra è lo stesso che abbiamo in Europa. Le auto elettriche costano ancora troppo e rimangono fuori portata per la maggior parte delle persone. Secondo le statistiche, gli americani che comprano auto elettriche hanno un reddito familiare medio di 186 mila dollari. Se quindi per ora lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica tiene il passo della domanda, è proprio quest’ultima che dovrebbe decollare molto più rapidamente per rispondere alle necessità di decarbonizzare i trasporti.