Il MASE fa sapere d'aver pubblicato i due provvedimenti attuativi che disciplinano le regole di assegnazione dei 713 milioni di euro dedicati allo sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica in Italia
Pichetto: “I decreti consentiranno all’Italia di imprimere una marcia accelerata agli obiettivi di decarbonizzazione dei trasporti”
(Rinnovabili.it) – Più di 21 mila colonnine di ricarica per veicoli elettrici saranno operative entro il 2026 su strade urbane ed extraurbane. A renderlo possibile i due nuovi decreti pubblicati ieri del Ministero dell’ambiente e delle sicurezza energetica (MASE).
La mobilità elettrica rappresenta uno strumento essenziale delle politiche di decarbonizzazione nazionale, ma allo stato attuale i veicoli a batteria occupano una fetta sottilissima del mercato auto italiano. Secondo l’analisi effettuata dallo stesso Governo, le e-car incidono sulla mobilità per poco più dello 0,1 per cento sul totale dei veicoli immatricolati. “Per raggiungere gli obiettivi europei in materia di decarbonizzazione è previsto un parco circolante di circa 6 milioni di veicoli elettrici al 2030 per i quali si stima siano necessari 31.500 punti di ricarica rapida pubblici”, si legge nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ecco perché nello stesso Piano è stata inserita una precisa linea di investimento a supporto del comparto.
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Efficacia, efficienza, economicità e capillarità
Nel dettaglio, la Missione 2, Componente 2, Investimento 4.3 del PNRR stanzia oltre 700 milioni di euro per realizzare nuove colonnine di ricarica a livello urbano ed extraurbano. L’obiettivo è finanziare l’installazione di almeno 7.500 stazioni di ricarica super-rapida (175kW) sulle strade extraurbane -autostrade escluse- e 13.755 colonnine di ricarica veloci (90kW) nelle città. I decreti pubblicati ieri dal MASE definiscono le tipologie di progetti e spese ammissibili, disciplinando le modalità di selezione, come anche la suddivisione regionale. Il tutto tenendo conto dei principi di efficacia, efficienza, economicità e di massima capillarità delle infrastrutture.
“C’era grande attesa per questi provvedimenti”, ha commentato in una nota stampa il Ministro Gilberto Pichetto. “Consentiranno all’Italia di imprimere una marcia accelerata agli obiettivi di decarbonizzazione dei trasporti, dal cui raggiungimento dipende anche la qualità dell’aria e della vita nei nostri territori. Gli uffici hanno svolto un lavoro tecnico di alto livello, che non lascia indietro alcuna area del Paese, ma dà la grande possibilità all’intero sistema nazionale di guardare, mai così da vicino, quei traguardi di sostenibilità che attendono la nostra mobilità”.
I nuovi incentivi per le colonnine di ricarica
Lo studio dei requisiti e del fabbisogno nazionale è stato supportato tecnicamente da “Ricerca sul Sistema Energetico” (RSE) e ha definito attraverso il modello degli ATO precisi obiettivi infrastrutturale da realizzare nelle tre annualità per ogni territorio. Nel primo anno è prevista l’aggiudicazione dei contratti – tramite gara – per realizzare 2.500 sezioni di ricarica sulle superstrade e di 4.000 colonnine a livello urbano. Gli incentivi PNRR potranno coprire fino al 40% delle spese e gli interventi dovranno attenersi ad un livello minimo di infrastrutture per area privilegiando l’utilizzo di stazioni di servizio e aree di sosta già esistenti. Sulle superstrade sono previste infrastrutture super veloci, per garantire ricariche in tempi brevi per itinerari di lunga percorrenza, privilegiando l’installazione presso stazioni di servizio esistenti e aree di parcheggio esistenti.
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