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Puntare sui carburanti sintetici per decarbonizzare le auto è sbagliato

Carburanti sintetici: una falsa soluzione per decarbonizzare le auto
Photo by Garett Mizunaka on Unsplash

Lo studio dell’ong Transport &Environment sugli e-fuel

(Rinnovabili.it) – Quando entrerà in vigore il bando europeo delle auto a benzina o diesel, la produzione di carburanti sintetici starà ancora muovendo i primi, timidi passi. Tanto che riuscirà a coprire appena il 2% dei veicoli del vecchio continente, 5 milioni di macchine su un totale di quasi 300 milioni. Perciò chi spinge perché l’UE accetti gli e-fuels (o carburanti elettrici) come carburanti sostenibili non sta facendo altro che tenere artificialmente in vita i motori a combustione interna. Rallentando così la transizione verso una mobilità realmente sostenibile.

Lo sostiene l’ong Transport & Environment in un rapporto pubblicato oggi in cui analizza l’andamento realistico della produzione di combustibili sintetici in Europa nei prossimi 13 anni. “I carburanti elettrici sono presentati come un modo neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio per prolungare la vita della tecnologia dei motori a combustione. Ma i dati dell’industria dimostrano che ce ne saranno a sufficienza solo per una minima parte delle auto in circolazione. I legislatori dovrebbero chiudere la porta a questo cavallo di Troia per l’industria dei combustibili fossili”, spiega Yoann Gimbert di T&E.

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Il rapporto dell’ong, infatti, si basa proprio su dati che provengono dalla stessa industria che cerca di propinare gli e-fuels come soluzione alternativa alla decarbonizzazione dei trasporti su gomma con mezzi a batteria. Ora, se si leggono questi dati con attenzione emerge che le previsioni dell’industria si basano sui carburanti sintetici prodotti nell’UE, ma la proiezione “include la CO2 catturata dalle emissioni industriali e non è chiaro quanto dell’elettricità sarebbe certificata come 100% rinnovabile”.

Quindi il numero di auto che potrebbero realmente marciare con carburanti sintetici sarebbe ancora più basso di questo 2% se si utilizzassero solo gli e-fuel davvero carbon-neutral, ovvero quelli prodotti interamente con elettricità rinnovabile aggiuntiva e CO2 catturata direttamente dall’aria, conclude T&E.

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Elettricità pulita che dovrebbe essere impiegata più proficuamente altrove. Ma non è possibile integrare la produzione UE di e-fuel con l’import da altri paesi? “È ingenuo pensare che i paesi in via di sviluppo, alcuni dei quali non dispongono di energia elettrica per le loro esigenze di base, risparmierebbero le loro energie rinnovabili per i carburanti elettrici nelle auto europee solo per soddisfare gli interessi acquisiti dei produttori di motori”, sostiene Gimbert. “I carburanti sintetici prodotti in Europa dovrebbero avere la priorità per gli aerei e le navi, la maggior parte dei quali non può utilizzare le batterie per decarbonizzarsi”.

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