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Stop ai camion inquinanti: l’appello delle imprese all’UE

Una lettera firmata da 44 imprese europee chiede un intervento alla Commissione per costruire un percorso che interrompa l’utilizzo di camion inquinanti entro il 2035

camion inquinanti
Foto di falco da Pixabay

Per fermare i camion e altri mezzi inquinanti servono scadenze certe

(Rinnovabili.it) – Basta camion inquinanti: questo l’appello di 44 imprese europee tra cui grandi nomi come Siemens, Unilever, Maersk e DFDS. La richiesta è un intervento della Commissione UE per stabilire lo stop ai mezzi pesanti inquinanti per la logistica, con nuovi veicoli in grado di garantire l’obiettivo “emissioni zero” entro il 2035. 

“L’UE è chiamata a dare prova di leadership per la salvaguardia del clima e per il mantenimento della sua competitività industriale: – dice la lettera – due obiettivi che possono essere raggiunti garantendo che tutti i nuovi mezzi per il trasporto merci siano a zero emissioni a partire dal 2035”. 

“La decarbonizzazione delle nostre attività logistiche è fondamentale per raggiungere il nostro obiettivo di zero emissioni nette al 2039. Come azienda che sposta grandi quantità di merci, abbiamo fatto grandi progressi nel limitare le nostre emissioni migliorando sensibilmente l’efficienza e riducendo il numero di camion in circolazione. Ma come industria possiamo fare di più”, ha commentato Michelle Grose, Vicepresidente della logistica e dell’approvvigionamento globale di Unilever. “Insieme ai nostri partner EV100+, vogliamo inviare un segnale forte alla Commissione Europea e all’industria in generale, affinché tutti i nuovi camion per il trasporto merci siano a emissioni zero a partire dal 2035. Le soluzioni per la decarbonizzazione sono già qui, ma va aumentata l’offerta di camion puliti”.

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La coalizione firmataria della lettera è composta da diversi attori della filiera della logistica su mezzi inquinanti: dai produttori di camion pensati a chi si occupa di trasporto e spedizioni, ma ci sono anche rivenditori, fornitori energetici, operatori di infrastrutture e diverse imprese impegnate in elettromobilità e idrogeno verde. La richiesta è che la Commissione Europea stabilisca l’obiettivo di emissioni zero per il 2035, così da stimolare le case che producono camion inquinanti a investire nello sviluppo di mezzi elettrici e a idrogeno verde. Già dai produttori di veicoli per la logistica era arrivato l’annuncio che entro il 2030 la metà della flotta a disposizione sarà a zero emissioni, ma la richiesta delle imprese in questo momento è non tenere questo impegno sul piano volontaristico e fare in modo che anzi le istituzioni europee stabiliscano regole e scadenze vincolanti. 

Camion inquinanti: le imprese chiedono alla Commissione UE di alzare il tiro

Secondo la coalizione, tra i mezzi inquinanti ce ne sono alcuni specifici che necessitano più tempo per essere sostituiti, come i camion da cantiere, per il quali potrebbe essere ammessa una deroga quinquennale al 2040. Per far funzionare il processo di decarbonizzazione della logistica infatti la rete di aziende chiede una distinzione tra “vocational trucks”, ovvero i mezzi pesanti per il trasporto merci, e i camion professionali, come quelli dei cantieri o della raccolta rifiuti. Nell’ultimo caso, affermano le imprese, serve più tempo per un’elettrificazione sistematica ed efficace. Nei prossimi mesi è attesa la proposta della Commissione Europea per la riduzione di emissioni di CO2 da parte dei camion che, secondo i firmatari, deve contenere un obiettivo intermedio di riduzione del 30% delle emissioni entro il 2027 e uno più ambizioso di -65% di emissioni entro il 2030. 

Le imprese alzano dunque il tiro e chiedono all’Europa piani più coraggiosi, come per esempio non cedere alle richieste di inserire meccanismi di credito per l’utilizzo di carburanti inquinanti per i camion e gli altri mezzi pesanti della logistica. 

“La decarbonizzazione dei mezzi pesanti per le merci entro il 2035 è realistica ma richiede decisioni ambiziose e investimenti significativi”, ha dichiarato Torben Carlsen, CEO della compagnia danese di traghetti, trasporti e logistica DFDS. “Con il primo dei 125 camion elettrici di DFDS già in funzione e gli altri in arrivo nel 2023, stiamo vedendo i nostri investimenti trasformarsi in realtà. Tuttavia, senza una rapida diffusione delle infrastrutture di ricarica e di rifornimento la sfida non sarà semplice. Per riuscire in questa transizione abbiamo bisogno di un obiettivo ambizioso per i camion a zero emissioni entro il 2035 e di una rete elettrica dotata di sufficiente capacità e pronta per tempo”.

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Obiettivo: decarbonizzare la logistica

Al momento in Europa gli autocarri sono il 2% dei veicoli in circolazione ma generano un quarto delle emissioni complessive dalle strade; oltre alla CO2 il trasporto su gomma, come è noto, è responsabile dell’inquinamento da particolato (PM) e ossido di azoto (Nox), che ogni anno in Europa causa almeno 350.000 morti

La lettera presentata dalle 44 imprese chiede a Bruxelles di porre una cadenza perentoria alla loro circolazione, oltre all’elettrificazione della logistica attraverso la realizzazione di infrastrutture di ricarica e rifornimento attraverso una revisione della legge per garantire entro il 2024 dei target in linea con l’offerta prevista nel mercato di camion elettrici e a idrogeno. 

La richiesta è anche di incentivi alla sostituzione della flotta di camion inquinanti con mezzi puliti, con sostegno finanziario per i primi utilizzatori e le PMI. 

“Sosteniamo la leadership della Commissione Europea nel passaggio dai camion alimentati con fonti fossili ad alternative pulite a zero emissioni. Questi mezzi non solo contribuiranno agli obiettivi climatici europei e internazionali ma sosterranno la futura competitività industriale dell’Unione”, ha detto Sandra Roling, Diretttrice dei Trasporti di Climate Group. “I membri della nostra iniziativa EV100+ già oggi sono impegnati a convertire le loro flotte internazionali verso veicoli a emissioni zero entro il 2040, anche per i mezzi più pesanti. Un obiettivo chiaro sul phase out di questi ultimi al 2035 accelererà lo sviluppo del mercato, fornendo certezza di investimento a tutte le parti interessate”.