100 metri quadrati di pannelli solari per il camion fotovoltaico ibrido
(Rinnovabili.it) – È arrivato sulle strade pubbliche svedesi il primo camion fotovoltaico ibrido targato Scania. Il mezzo nasce da un progetto sperimentale finalizzato a testare il contributo che i pannelli solari integrati possono fornire al trasporto merci pesante. Un’iniziativa che ha coinvolto, oltre al celebre produttore di veicoli industriali, anche l’Università di Uppsala e le aziende Eksjö Maskin & Truck, Midsummer, Ernsts Express e Dalakraft.
Il camion, un ibrido plug-in da 560 cavalli, possiede un rimorchio lungo di 18 metri coperto per 100 metri quadrati di moduli fotovoltaici sottili, leggeri e flessibili. L’elettricità generata da quest’ultimi finisce in un pacco batterie da 300 kWh, di cui 100 kWh installati sul trattore e 200 kWh sul rimorchio. I pannelli – spiega la società in una nota stampa – vantano un’efficienza di picco di 13,2 kWp e dovrebbero poter fornire 8 MWh l’anno (se utilizzati sotto l’irraggiamento svedese). Per il veicolo significherebbe un’autonomia prolungata fino a 5.000 chilometri all’anno. Ovviamente in paesi con migliori condizioni di irraggiamento come come la Spagna o l’Italia, il camion fotovoltaico ibrido potrebbe anche raddoppiare l’autonomia.
Nuove celle tandem da integrare
“Mai prima d’ora i pannelli solari sono stati utilizzati per generare energia per il gruppo propulsore di un camion come facciamo in questa collaborazione”, spiega afferma Stas Krupenia, a capo dell’ufficio ricerca di Scania. “Questa fonte di energia naturale può ridurre significativamente le emissioni nel settore dei trasporti. È fantastico essere in prima linea nello sviluppo della prossima generazione di camion”. Per realizzarlo ci sono voluti 2 anni di tempo, periodo in cui il consorzio ha anche messo a punto speciali celle fotovoltaiche tandem flessibili e leggere, basate su una combinazione di fotovoltaico a film sottile e unità in perovskite.
Con i test su strada il progetto di ricerca esaminerà l’energia solare generata e la riduzione di CO2 ottenibile. Ma il gruppo studierà anche come i camion a batteria possono interagire con la rete, valutando l’impatto dei prezzi elettrici e la possibilità di vendere o meno il surplus dei moduli. “Si tratta di un’iniziativa entusiasmante in cui il mondo accademico e l’industria cercano insieme di ridurre l’impatto climatico derivante dai trasporti pesanti“, afferma Erik Johansson, Project Manager e professore di chimica fisica all’Università di Uppsala. “I risultati di questo camion unico saranno molto interessanti”.