Un dossier di Transport & Environment confronta il TCO dei camion elettrici e a diesel
(Rinnovabili.it) – Con parecchia fatica, a giugno Bruxelles ha decretato lo stop alla vendita di auto a diesel e benzina dopo il 2035. Una scelta che è stata contestata – e lo è ancora – in molti paesi, spesso perché considerata troppo affrettata. In realtà non solo il 2035 non è troppo presto, ma potrebbe essere una data valida anche per dire basta ai tir con il tradizionale motore a combustione interna. Per quella data, infatti, i camion elettrici batteranno gli omologhi a diesel sia per costi che per prestazioni. Anche per le lunghe distanze.
Lo spiega l’ong Transport & Environment in un dossier commissionato agli esperti dell’istituto di ricerca olandese TNO in cui affronta uno dei capitoli più complessi e importanti della decarbonizzazione del trasporto su gomma. Gli autocarri pesanti, infatti, sono responsabili del 26% delle emissioni di gas serra del trasporto stradale in Europa, pur rappresentando solo il 2% dei veicoli in circolazione.
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È possibile portare questo segmento a emissioni zero entro il 2050, allineandolo così con gli obiettivi UE sul clima? La risposta è sì: dal punto di vista tecnico si può fare. I tir infatti hanno una durata media di vita di 18 anni. Questo significa che il ricambio della flotta deve iniziare su vasta scala attorno al 2035. E dall’analisi risulta che tutti i nuovi autocarri urbani, regionali e a lungo raggio potranno essere a emissioni zero entro il 2035 in tutti i mercati europei, con alcuni mercati nazionali, come quelli del Nord Europa, che dovrebbero decarbonizzare ancora più velocemente.
Un dato che emerge dal confronto tra il TCO, costo totale di proprietà (e la sua evoluzione nel tempo), dei mezzi tradizionali con i camion elettrici. In tutti i segmenti, i mezzi a zero emissioni hanno un TCO inferiore ma, al tempo stesso, garantiscono le stesse performance per distanza percorribile, carico e tempo di guida. Gli autocarri a lungo raggio avranno inizialmente un potenziale di adozione più lento, ma cresceranno rapidamente fino all’80% entro il 2026 e al 99,5% entro il 2030.
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D’altronde, in Europa la maggior parte dei veicoli per il trasporto merci su gomma (97%) copre meno di 800 km al giorno: una distanza che rientra nel range dei mezzi elettrici che stanno entrando sul mercato. Per lo 0,2% dei mezzi elettrici che non raggiungeranno le stesse prestazioni dei mezzi con motore endotermico sarà necessario soltanto uno stop aggiuntivo lungo il viaggio (oltre a quello previsto per legge) in cui effettuare una ricarica ulteriore; anche così questi mezzi risulteranno comunque più economici in termini di TCO.
“I legislatori europei possono puntare con fiducia sui mezzi elettrici per il trasporto merci, sapendo che saranno più economici, avranno maggiore capacità di carico e saranno in grado di muoversi su distanze perlomeno equivalenti a quelle coperte dai diesel”, dichiara Andrea Boraschi, Clean Mobility Manager di T&E Italia.