Bonus colonnine 2023, a disposizione 40 milioni di euro
(Rinnovabili.it) – Parte oggi, 9 novembre 2023, il secondo click day per il bonus colonnine domestiche, l’incentivo governativo dedicato a wallbox e colonnine di ricarica residenziali per veicoli elettrici. La data era stata annunciata qualche giorno fa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), ricordando che la misura agevolativa riguarda, stavolta, solo le spese effettuate dal 1° gennaio 2023 al 23 novembre. Il primo bando per gli interventi del 2022 è stato, infatti, aperto lo scorso 19 ottobre e chiuso 14 giorni dopo.
Creati grazie al DPCM 4 agosto 2022, i bonus domestici hanno ricevuto un budget complessivo di 80 milioni di euro, da dividere perfettamente a metà sulle annualità 2022 e 2023. In altre parole, per quanti faranno domanda oggi per gli incentivi colonnine 2023, la dotazione finanziaria prevista è di 40 milioni di euro. In caso di insufficienza delle risorse rispetto alle richieste pervenute, Il MIMIT pubblicherà sul proprio sito l’avviso dell’esaurimento dei fondi.
Bonus Colonnine Domestiche, cosa è?
Il bonus colonnine domestiche è un contributo all’acquisto riservato a persone e condomìni in Italia. L’incentivo rifonde l’80% dei costi di acquisto e installazione per wallbox e colonnine di ricarica residenziali entro due massimali di spesa. Nel dettaglio, per gli utenti privati fino a un massimo di 1.500 euro, per quelli condominiali fino a 8.000 euro. Nel prezzo possono essere compresi anche: i necessari lavori sull’impianto elettrico; le opere edili strettamente collegate; gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio; le spese di progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi; i costi per la connessione alla rete elettrica, tramite attivazione di un nuovo POD (point of delivery). Escluse dal calcolo spesa, invece, le imposte, tasse e oneri di qualsiasi genere ed eventuali esborsi per terreni e immobili.
Tuttavia a fini dell’ammissibilità, le infrastrutture di ricarica devono obbligatoriamente essere:
- nuove di fabbrica;
- di potenza standard;
- collocate nel territorio italiano e in aree nella piena disponibilità dei soggetti beneficiari;
- realizzate secondo la regola d’arte ed essere dotate di dichiarazione di conformità ai sensi del decreto ministeriale n. 37/2008.
Non solo. È importante ricordare che nel caso di persone fisiche le wallbox o le colonnine di ricarica devono essere “ad esclusivo uso privato e non accessibili al pubblico”. Nel caso di progetti condominiali, dovranno necessariamente essere aperte all’utilizzo collettivo da parte dei condòmini ma non accessibili al pubblico.
Come richiedere gli incentivi per le colonnine domestiche
Il bando per bonus colonnine domestiche 2023 riguarda unicamente installazioni effettuate dal 1° gennaio 2023 al 23 novembre 2023. E per accedere all’incentivo, le spese non devono solo risultare già avvenute (tramite pagamento tracciabile) ma anche essere documentate. Le domande di contributo potranno partire dalle ore 12:00 del 9 novembre 2023, fino alle 12:00 del 23 novembre 2023. Come? Attraverso la nuova Area Personale di Invitalia (clicca qui).
L’accesso richiede convalida tramite sistema pubblico d’identità digitale di identità digitale (SPID), carta d’identità elettronica (CIE) o carta nazionale dei servizi (CNS). Una volta effettuato il login si potrà procedere alla compilazione di un modulo elettronico seguendo la procedura guidata. L’atto andrà successivamente caricato sulla stessa piattaforma assieme agli allegati richiesti. A questo punto il sistema rilascerà un “codice di predisposizione domanda” essenziale per l’invio della stessa. Entro novanta giorni dalla data di chiusura dello sportello, il MIMIT emanerà il decreto di concessione ed erogazione dei contributi, nel rispetto dell’ordine cronologico di ricezione delle domande.
Bonus Colonnine di ricarica: Quali documenti servono?
Prima di inviare la domanda per il Bonus colonnine domestiche è bene tenere a portata di mano una serie di documenti. A cominciare dal codice fiscale e dal documento d’identità. Ovviamente risultano indispensabili anche la copia delle fatture elettroniche relative a spesa e lavori, gli estratti del conto corrente dal quale risultino i pagamenti, una relazione finale relativa all’investimento realizzato e alle relative spese sostenute. Alla lista di documenti si aggiungono la certificazione di conformità rilasciata da un installatore, i dati del conto corrente sul quale richiedere l’accreditamento del contributo. Per le domande presentate da condomìni appaiono necessari il codice fiscale del condominio ed estremi del documento d’identità dell’amministratore e la delibera assembleare di autorizzazione.
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