Se avete esigenza di cambiare auto e siete ancora decisi se investire o meno nella propulsione elettrica, sappiate che fino al 22 novembre, c’è la possibilità di ricevere il bonus colonnine nel caso in cui decidiate di installare una colonnina elettrica domestica. Per conoscere tutti i dettagli dell’opportunità è sufficiente collegarsi al sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ma noi di Rinnovabili lo abbiamo letto per voi, e qui di seguito ecco tutti i vantaggi del bonus colonnine domestiche.
Che cos’è il bonus colonnine domestiche?
Il bonus colonnine è un contributo economico che il Mimit riconosce a privati e condomini per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica; il contributo è pari all’80% del prezzo di acquisto e posa delle infrastrutture per la ricarica, come ad esempio colonnine o wall box. Ovviamente c’è un limite economico massimo che verrà riconosciuto ed è di 1.500 euro per gli utenti privati e fino a 8.000 euro in caso di installazione sulle parti comuni degli edifici condominiali. A disposizione c’è un fondo di 20 milioni di euro, che è possibile richiedere fino al 22 novembre prossimo (entro le ore 12), secondo il decreto 12 giugno 2024 che ha definito le procedure per la concessione e l’erogazione di contributi per l’anno 2024. Dopo aver presentato la domanda sarà possibile avere il rimborso dei costi di installazione e delle varie spese accessorie.
Come presentare la domanda
La domanda può essere presentata esclusivamente tramite la piattaforma online di Invitalia, a questo indirizzo, con accesso tramite sistema pubblico di identità digitale (SPID), carta d’identità elettronica (CIE) o carta nazionale dei servizi (CNS). Si legge sul sito del Mimit che “entro novanta giorni dalla data di chiusura dello sportello, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy emana il decreto di concessione ed erogazione dei contributi, nel rispetto dell’ordine cronologico di ricezione delle domande. Successivamente sarà effettuato l’accreditamento del contributo sul conto corrente dei soggetti beneficiari“.
Bonus colonnine, ecco tutte le spese rimborsabili
Ovviamente nel caso in cui si decida di installare una colonnina o wall box nel proprio garage oppure nel posto auto condominiale, sono diverse le spese che si potrebbero sostenere. Tra quelle ammesse dal decreto e quindi poi rimborsabili ci sono oltre all’installazione stessa, i lavori di adeguamento sull’impianto elettrico, le opere edili necessarie, i dispositivi per il monitoraggio, la progettazione e direzione lavori, la connessione alla rete elettrica, tramite l’attivazione di un POD. Sono tutte spese che devono essere provate al momento in cui si manda la documentazione per chiedere il rimborso, a patto che si mandi anche la certificazione della relativa installazione a norma.
Dove inviare i documenti per il rimborso
Per poter ottenere il bonus è necessario inviare documenti di spesa e la copia dei pagamenti. Si dovranno quindi inviare le copie delle fatture elettroniche. Se non è possibile visualizzare le fatture elettroniche accedendo alla propria area riservata presente nel sito dell’Agenzia delle Entrate, si potrà chiedere al proprio fornitore di fornirgli una copia in PDF della fattura elettronica stessa. I pagamenti debbono essere effettuati esclusivamente con strumenti tracciabili, quali bonifico, carta di credito o di debito intestata a chi intende richiedere il contributo. Si dovrà allegare per questo una copia dell’estratto del conto corrente dal quale risulti l’addebito della spesa in questione.
C’è tempo fino al 22 novembre
Come abbiamo detto all’inizio dell’articolo, le domande relative alle installazioni effettuate a partire dal 1° gennaio 2024, devono essere fatte entro venerdì 22 novembre alle ore 12 sul sito di Invitalia che abbiamo indicato sopra. Per quanto riguarda l’assegnazione del contributo vale l’ordine cronologico di presentazione della domanda e fino ad esaurimento dei 20 milioni di euro stanziati per il 2024. Il rimborso arriverà direttamente sul conto corrente che è stato indicato nello modulistica ed entro 90 giorni dalla chiusura dello sportello.