Saranno almeno 5 gli impianti in cui Volkswagen autoprodurrà le batterie per auto elettriche. Il primo di questi inizierà la produzione nel 2025, con una forza lavoro di 2.500 persone e con un investimenti di 2 miliardi
di Andrea Barbieri Carones
(Rinnovabili.it) – Perché Volkswagen ha scelto di costruire una fabbrica di produzione di batterie per auto elettriche? Anzi ben 5 gigafactory?
A queste domande dà una riposta chiara Sebastian Wolf, direttore delle operazioni per le celle batteria del Gruppo Volkswagen e responsabile della costruzione delle fabbriche. “La costruzione delle gigafactory è un progetto importante, che ci impegnerà molto” spiega.
“Sono tre gli elementi fondamentali: un team forte, con esperti provenienti dall’industria internazionale delle batterie. Poi, i partner giusti per la costruzione degli edifici e degli impianti di produzione. Infine, la standardizzazione. Se pianificassimo ogni impianto singolarmente, servirebbe troppo tempo. Ecco perché abbiamo optato per il concetto di fabbrica standardizzata, pur rimanendo allo stesso tempo adattabili e flessibili. In questo modo, tutte le sedi saranno operative nei tempi previsti”.
Produrre batterie per auto elettriche con questa strategia realizza elevate economie di scala a tutto vantaggio del prezzo del prodotto. E quindi del veicolo finale.
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Nei suoi programmi, Volkswagen farà squadra con Bosch – che sviluppa macchinari e impianti su misura e fornisce linee di assemblaggio a controllo digitale – e Umicore, azienda belga specializzata nella tecnologia dei materiali per le batterie, con cui sta discutendo l’approvvigionamento di materie prime e il riciclo. Sul piatto, intanto, ci sono investimenti miliardari.
“Per la sola fabbrica di Salzgitter (presso il quartier generale di Wolfsburg) serviranno 2 miliardi”, continua. Intanto si stanno valutando terreni per altri impianti. Per ora potrebbero essere in Spagna e nell’est Europa.
Quali i criteri di scelta? “Due cose sono decisive: il personale e l’energia. Per avviare le operazioni in una fabbrica di celle, dobbiamo trovare abbastanza personale qualificato nei dintorni. Abbiamo anche bisogno di sufficiente elettricità green, ad esempio solare ed eolica”.
Un’altra cosa è certa: in vista dell’evoluzione della tecnologia di costruzione delle batterie per auto elettriche, le fabbriche dovranno essere adattabili ed elastiche. “Entro il 2030, prevediamo più di 30 innovazioni di processo”. Tra queste, il rivestimento a secco degli elettrodi, la nuova chimica della cella e le batterie allo stato solido.
C’è poi il tema dell’occupazione, con numeri molto importanti. “Solo a Salzgitter saranno creati più di 2.500 posti di lavoro”. Una forza lavoro che principalmente arriverà dall’interno dell’azienda dopo aver ricevuto la formazione necessaria.
Intanto, ci si appresta a iniziare la costruzione dell’impianto. “A marzo presenteremo la richiesta di permesso di costruzione e i lavori dovrebbero partire nella seconda metà dell’anno. Il primo blocco dovrebbe iniziare la produzione in grandi volumi nella primavera del 2025. Dopo circa 6 mesi sarà la volta del secondo blocco. Seguiranno, a intervalli di pochi mesi, le altre sedi, a partire da quella dell’Europa meridionale. Prevediamo di raggiungere una capacità totale di 240 GWh al più tardi entro il 2030”.
Ma questa strategia di autoproduzione delle batterie per auto elettriche renderà autosufficiente il gruppo Volkswagen? “Attraverso la produzione diretta rafforzeremo la nostra offensiva elettrica e andremo verso una maggiore indipendenza. Continueremo però ad acquistare celle. Naturalmente dipende un po’ dai clienti: più velocemente l’e-mobility si diffonderà, più velocemente crescerà la domanda di celle batteria”.