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Sulle auto elettriche, l’Ue cerca sponda della Cina

Europa e Cina dialogano su intesa commerciale nel mercato delle auto elettriche: paese asiatico è leader mondiale con 12 marchi su 20

Auto elettriche, Ue cerca sponda della Cina: top ten, 50% è Made in China
Immagine creata con l’IA

Ue-Cina prove di dialogo sulle auto elettriche

La scorsa settimana, a Pechino, il commissario europeo al Commercio Maroš Šefčovič ha incontrato il vicepremier cinese He Lifeng, il ministro del Commercio Wang Wentao e il ministro delle Dogane Sun Meijung. L’obiettivo ufficiale? “Migliorare e riequilibrare” le relazioni commerciali e di investimento, in un momento storico in cui la Cina sta dominando il mercato automotive delle BEV, l’Ue alle prese con la transizione arranca, ed i dazi di Trump mettono sotto pressione il sistema.

Cosa bolle in pentola?

Leggendo tra le righe delle dichiarazioni emerse dalle agenzie di stampa, in soldoni, si sta cercando la quadra all’interno di un contesto concorrenziale equo per le aziende europee sul mercato cinese“, una serie di questioni di accesso al mercato, oltre agli investimenti nella filiera dei veicoli elettrici. Europa e Cina cercano una mediazione commerciale attraverso linee guida politiche, per far sì che forniscano “un maggiore contributo alla competitività europea a lungo termine e a posti di lavoro di qualità“. In realtà questo è il timore europeo. Quello di perdere il mercato automotive, in cui il vecchio continente, da sempre, ha prodotto i veicoli più competitivi. Ora però, in netto svantaggio nel duello per la transizione.

Le due parti “hanno concordato di seguire da vicino le loro discussioni attraverso contatti regolari per fornire una guida politica e garantire progressi adeguati su tutti i fascicoli discussi, comprese le questioni chiave di accesso al mercato sollevate dall’Ue“, aggiunge la Commissione.

La classifica auto elettriche

Nel frattempo le auto elettriche cinesi sono ad un passo dalla vetta. Nel 2024 il colosso BYD ha venduto 1.764.992 veicoli, in seconda posizione dopo il leader del mercato Tesla, ma con una crescita del 12% rispetto all’anno precedente. BYD, ormai, è pronta al sorpasso della company di Elon Musk, che non naviga in buone acque. I numeri – diffusi dall’analista di Jato Dynamics, Felipe Munoz – evidenziano un altro record. Dodici aziende su venti nella classifica globale sono Made in China. E ancora. Geely, con 832.568 vendite e +58% di crescita ha superato il gruppo Volkswagen. Insomma il trend è evidente.

Come si vede dall’infografica postata sull’account Instagram di Munoz, la Tesla ha perso l’1% rispetto al 2023 mentre i brand cinesi sono in forte crescita sul mercato globale delle auto elettriche. Un segno evidente di una tecnologia più avanzata, rispetto al resto del mondo (Tesla esclusa). Infatti al quinto posto c’è Saic-GM-Wuling Automobile con 625 mila (+37%), seguito da BMW, con 426.594 vendite globali (+14%). Poi la coreana Hyundai che precede Gac (392.210, -20%) e Changan (300 mila, +43%). A chiudere c’è anche un marchio italiano, come Stellantis, che con 275 mila unità commercializzate è scesa fortemente sul mercato con -15%.

Ricapitolando. Nella top ten, ben il 50% sono marchi cinesi. Allungandosi fino alla posizione numero 20, ci sono Saic, Chery, GM, Nio, Leapmotor, Mercedes, Xpeng, Faw, Toyota e Xiaomi: ovvero 7 marchi che appartengono al paese del Dragone, tra cui il debutto del colosso dell’elettronica Xiaomi, che tocca 139 mila unità con la SU7.

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About Author / Paolo Travisi

Ancora prima che giornalista, curioso per natura. Ha iniziato a scrivere per mestiere nel 2004, dapprima in tv, poi su giornali nazionali e web. Appassionato di scienza e tecnologia (ma non solo), ama scoprire nuovi argomenti di cui poter scrivere ed imparare. In questa avventura per Rinnovabili si occupa in particolare di economia circolare e mobilità sostenibile, e realizza i contenuti video per i social.