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Auto elettriche: in arrivo sussidi dall’Ue per frenare la crisi dell’automotive

La vicepresidente esecutiva della Commissione Ue, Teresa Ribera, ha sottolineato che i funzionari Ue stanno studiando forme di sussidio economico per i veicoli elettrici

Auto elettriche: in arrivo sussidi dall'Ue per frenare la crisi dell'automotive
Foto di Bogdan Hoyaux. Copyright: European Union, 2024

L’Europa, intesa come istituzione, deve per forza metterci le mani, altrimenti? E’ in forte rischio lo sviluppo futuro dell’industria automobilistica su scala continentale. I veicoli elettrici si devono produrre, per diminuire le emissioni inquinanti, ma si devono anche vendere. E questo non sta accadendo. Ecco quindi che la Commissione europea sta valutando l’introduzione di sussidi europei per incrementare la domanda in Europa.

La notizia proviene dalla vicepresidente esecutiva della Commissione Ue, Teresa Ribera, che in un’intervista al Financial Times a margine dei lavori del World Economic Forum di Davos, in Svizzera, ha sottolineato che a una settimana dall’avvio del Dialogo strategico sull’automotive (il prossimo 30 gennaio) i funzionari dell’Ue stanno definendo le opzioni per un programma di incentivi.

Sussidi di sostegno allo studio

Soldi, d’altronde è quello che chiedevano i costruttori europei ed alcuni dei governi in cui l’automotive riveste un peso economico determinante. Ma i sussidi, secondo Ribera sono sono alcune “delle diverse misure” al vaglio dell’esecutivo Ue, che dovrebbero confluire nel piano strategico per il settore annunciato da Ursula von der Leyen, intervenuta al World Economic Forum di Davos.

Confermato al 2035, lo stop alle vendite di auto a combustione

Sul rinvio dello stop alle vendite, fissato per il 2035, sui motori a combustione interna non ci sono dubbi, resterà, ma Ribera ha aperto “alla flessibilità sugli obiettivi annuali di vendita di veicoli elettrici e sulle multe che le case automobilistiche devono affrontare per non averli rispettati“, parlando di un “confronto aperto” con le case automobilistiche.

L’obiettivo dell’Ue, dunque, è non fare un passo indietro, ma aiutare i governi nazionali per evitare che si crei un modello nazionale contro un altro, quindi uno scontro economico intestino. Meglio la strada dei sussidi per contrastare la concorrenza cinese, ma l’obiettivo resta sempre quello di eliminare gradualmente i motori a benzina e diesel. 

Sussidi auto: Ue vs Usa

L’Ue dunque, segue una strada diversa da quella annunciata da Donald Trump negli Usa, che ha smantellato gli “incentivi ingiusti” a favore delle auto elettriche e ha detto chiaramente agli americani: “potrete tornare ad acquistare le auto che preferite“. Messaggio chiarissimo. Invece per Teresa Ribera “ha senso studiare come potremmo agire in chiave paneuropea per facilitare delle misure, piuttosto che tramite schemi nazionali“.

Trasferimenti tecnologici

Non solo alle aziende che producono batterie su suolo europeo, ma anche alle company automobilistiche extra europee (leggi Cina) Teresa Ribera intende estendere gli obblighi di trasferimento tecnologico per poi accedere alle sovvenzioni. Secondo Ribera, infatti, la Cina già da decenni ha adottato un sistema simile di condivisione tecnologica e creazione di joint venture tra i produttori automobilistici stranieri e quelli nazionali.

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About Author / Paolo Travisi

Ancora prima che giornalista, curioso per natura. Ha iniziato a scrivere per mestiere nel 2004, dapprima in tv, poi su giornali nazionali e web. Appassionato di scienza e tecnologia (ma non solo), ama scoprire nuovi argomenti di cui poter scrivere ed imparare. In questa avventura per Rinnovabili si occupa in particolare di economia circolare e mobilità sostenibile, e realizza i contenuti video per i social.