Dopo anni di sperimentazioni, il marchio tedesco lancia il primo modello di serie basato su celle a combustibile a idrogeno
La tecnologia dell’auto a idrogeno sviluppata con Toyota
Una collaborazione con Toyota per la nuova generazione di celle a combustibile a idrogeno. Con l’obiettivo di mettere sul mercato la sua prima auto a idrogeno tra meno di 4 anni, nel 2028. Lo ha annunciato il 4 settembre BMW. La casa automobilistica tedesca non ha fornito molti dettagli, limitandosi a spiegare che si baserà su un modello esistente.
“Entrambe le aziende condividono l’aspirazione di far progredire l’economia dell’idrogeno e hanno ampliato la loro collaborazione per portare questa tecnologia a emissioni zero a un livello superiore”, aggiunge l’azienda di Monaco di Baviera in una nota.
Auto a idrogeno, la scommessa di BMW
Finora BMW si era limitata a concept e prototipi. Come l’iX5 Hydrogen, che resta il principale candidato per l’auto a idrogeno che sarà prodotta in serie. Il modello è stato prodotto in una flotta limitata a 100 esemplari per svolgere una serie di test in condizioni di guida reali. Toyota, dal canto suo, è una delle poche altre case auto che scommette ancora sulla mobilità su gomma a idrogeno.
“Si tratta di una pietra miliare nella storia dell’automotive: il primo veicolo a celle a combustibile di serie mai offerto da un produttore premium globale. Alimentato a idrogeno e guidato dallo spirito della nostra cooperazione, sottolineerà come il progresso tecnologico stia plasmando la mobilità futura”, ha affermato Oliver Zipse di BMW. “E annuncerà un’era di significativa domanda di veicoli elettrici a celle a combustibile”.
Nell’ambito della nuova collaborazione, BMW e Toyota svilupperanno insieme il sistema di propulsione per veicoli passeggeri, con la tecnologia di base delle celle a combustibile che “creerà sinergie per applicazioni sia nei veicoli commerciali che in quelli passeggeri”. La strategia del marchio tedesco punta ad affiancare l’auto a idrogeno ai modelli full electric “in modo complementare”, aggiungendosi alle soluzioni plug-in e con motori endotermici.
Secondo diversi studi, tuttavia, la mobilità a idrogeno dovrebbe essere limitata alle sole opzioni non elettrificabili in quanto due volte meno efficiente rispetto agli equivalenti elettrici. Il fronte delle auto passeggeri, quindi, non avrebbe bisogno di soluzioni a idrogeno. Uno dei possibili problemi è un aumento della domanda di idrogeno pulito difficile, se non impossibile, da soddisfare in breve tempo. Oltre a un conflitto per l’energia rinnovabile con altri usi finali.