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L’Arabia Saudita si dà alla mobilità a idrogeno sull’asse Aramco-Gaussin

mobilità a idrogeno
Credits: Aramco

di Andrea Barbieri Carones

(Rinnovabili.it) – Un accordo franco-arabo per lo sviluppo della mobilità a idrogeno. È quello firmato a inizio dicembre da Gaussin e Aramco.

Un’intesa che fa rumore, anche perché Aramco è la compagnia nazionale saudita di idrocarburi. In altre parole: estrae ed esporta petrolio.

La francese Gaussin è invece azienda pionieristica nelle soluzioni di trasporto intelligente. 

Amin H. Nasser, presidente e CEO di Aramco ha commentato la partnership con entusiasmo. “Questo accordo è la continuazione di relazioni di lunga data che Aramco ha messo in piedi con diverse aziende francesi. Rappresenta una opportunità di promuovere la mobilità a idrogeno come una soluzione a basso impatto ambientale. Ma non solo per il settore dell’automobilismo agonistico ma anche per l’utilizzo su larga scala”.

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Nasser ha poi sottolineato come questa collaborazione aiuti Aramco a contribuire alla crescita economica dell’intera Arabia Saudita come parte di un programma specifico che vede il colosso saudita investire nel settore delle tecnologia e della sostenibilità.

Alla base dell’accordo franco-arabo c’è la costruzione di un impianto di fabbricazione per veicoli a idrogeno, sia stradali che non. L’impianto sarà localizzato in Arabia Saudita. In una prima fase, Gaussin e Aramco studieranno sia la fattibilità di uno stabilimento sia il business della distribuzione dell’idrogeno, per rifornire il Medio Oriente.

Le due aziende hanno anche concordato che il centro innovazione di Aramco sarà chiuso. Gaussin metterà il suo know how nello sviluppo dei veicoli a idrogeno, tra i quali un camion da competizione a guida autonoma o controllato da remoto.

E a proposito di mobilità a idrogeno, Aramco sponsorizzerà la prima competizione mondiale di camion a idrogeno, che parteciperanno al rally Dakar 2022 che si terrà in Arabia Saudita.

A corollario di questa partnership, Aramco e Gaussin collaboreranno anche nello sviluppo di aree come quella di cattura del CO2 e dell’intelligenza artificiale. Ma non solo: anche della produzione di idrogeno e di ammoniaca.

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