Il dato congiunturale è positivo ma i volumi di EV restano appena il 3,1% del totale
(Rinnovabili.it) –Ad aprile, il mercato auto elettrica in Italia ha registrato un balzo in avanti del 29,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Numeri positivi che confermano il trend al rialzo del 2023. Ma non riescono davvero a cancellare il crollo del 2022, quando l’Italia secondo i dati di BEV – Italy Progress Index si era posizionata appena 18° in Europa per immatricolazioni di EV.
Il mercato auto elettriche Italia è fermo al 3,1% del totale
Solo 3 nuove immatricolazioni su 100 (il 3,1%), infatti, sono veicoli elettrici. In termini assoluti stiamo parlando di meno di 4mila vetture al mese. Meno di 140 al giorno, questo è il peso del mercato dell’auto elettrica in Italia. Il segmento non guadagna spazio nonostante l’aumento dei volumi venduti. Le ibride plug-in conquistano il 4,8% (poco più di 6mila unità vendute) mentre le vetture a batteria (cioè BEV e PHEV) rappresentano complessivamente appena il 7,9% del totale. Una flessione dell’1,2% rispetto a marzo 2023. Le vetture ibride rimangono sostanzialmente stabili al 34,8% delle preferenze (35,5% in gennaio-aprile), con un 8,3% per le “full” hybrid e 26,5% per le “mild” hybrid.
In parallelo salgono le emissioni medie di CO2. Con le nuove immatricolazioni si ha +2,9% sullo stesso mese dell’anno prima, equivalente in termini assoluti a 123 g/km. Se si guarda solo il primo quadrimestre 2023, la tendenza è al rialzo dell’1,9% e si attesta a 121 g/km. Uno sguardo alle fasce emissive: ad aprile la più bassa, 0-20 g/km, ha conquistato il 3,3% del mercato auto, la fascia 21-60 g/km il 2,5%. La fascia 61-135 g/Km rappresenta il 63,1% (64,3% in gennaio-aprile), mentre la quota delle vetture da 136 a 190 g/Km si assesta al 25,6% e quella della fascia oltre i 190 g/Km all’1,9% (rispettivamente 24,3% e 1,8% nei primi 4 mesi).
“I dati dimostrano che gli incentivi all’acquisto di autovetture a basse emissioni non stanno funzionando: in aprile infatti la CO2 media è cresciuta del 2,9%. E’ urgente una loro riformulazione, con innalzamento dei tetti di prezzo e l’inclusione di tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno”, sottolinea Michele Crisci, il presidente di Unrae, l’unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri.