(Rinnovabili.it) – Uno studio sta accusando i produttori di automobili di manipolare i dati relativi alle emissioni. E’ stato infatti messo in evidenza dalla Transport & Environment (T&E) il crescente divario tra i risultati di laboratorio e quelli reali di guida proprio nel giorno in cui i dati ufficiali di settore rivelano che le auto britanniche sono il 25% più efficienti rispetto al 2000. La T&E sostiene di aver formulato le accuse grazie a prove che evidenzierebbero le modifiche effettuate appositamente alle vetture in fase di test per ottenere dati inferiori a quelli reali rispetto all’efficienza del carburante. Pneumatici troppo gonfi e finestrini e portiere sigillati avrebbero infatti fatto registrare performance che non corrispondono ai test effettuati su strada con normali vetture: le prove in laboratori esterni hanno infatti evidenziato livelli di efficienza dei veicoli inferiori del 19% rispetto ai numeri trasmessi dalle case automobilistiche, mentre per quel riguarda i nuovi veicoli la differenza sarebbe addirittura del 37%.
La normativa Ue ha imposto che le nuove vetture raggiungano la media di 130 grammi di CO2 per chilometro entro il 2015, dimostrando che numerose società automobilistiche hanno raggiunto i limiti prima della scadenza.
“L’attuale sistema per misurare le prestazioni delle vetture individuali non è adatto allo scopo e deve essere aggiornato”, conclude il rapporto.