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Auto senza conducente, progetto comune per NASA e Nissan

La casa giapponese ha scelto l'agenzia spaziale statunitense per la realizzazione e la commercializzazione di veicoli a guida automatica

Auto senza conducente, progetto comune per NASA e Nissan

 

(Rinnovabili.it) – Cosa hanno in comune una rinomata agenzia spaziale e uno dei big dell’automotive giapponese? L’interesse a portare sulle strade di tutto il mondo le auto senza conducente, la nuova tecnologia di guida automatica che sta risvegliando gli appetiti dell’industria automobilistica globale e non solo. Parliamo del nuovo accordo firmato proprio in questi giorni dalla Nasa, attraverso il suo Ames Research Center, e dal gruppo nipponico Nissan per avviare una partnership di 5 anni. Obiettivo? Realizzare una nuova driveless car in grado di muoversi con sicurezza sia sulle strade terrestri che su quelle di altri pianeti. La maggior parte del lavoro ricerca si svolgerà nella Silicon Valley, dove entrambe le organizzazioni hanno già importanti strutture di ricerca. Le innovative vetture saranno sviluppate a partire dal modello zero emissioni della Leaf che nelle intenzioni della Nissan dovrà essere dotato di tecnologia self–driving tra il 2016 e il 2020, mantenendo però bassi i costi per i consumatori.

 

In questa collaborazione l’agenzia spaziale americana metterà il suo know how in campo spaziale dal  momento che i test in programma replicheranno quelli con cui vengono manovrati i rover planetari da una stazione di controllo; lo scopo è quello di rendere tali veicoli il più possibile indipendenti su una superficie difficile come quella come quella di Marte, offrendo in cambio al big dell’automotive l’innovazione tecnologia che la caratterizza. “Abbiamo un rover su Marte. Ma non è molto autonomo”, ha spiegato dalle pagine di Wired Pete Worden, direttore del centro di ricerca Ames della NASA. “Mano mano che ci addentriamo più in profondità nello spazio e in luoghi più pericolosi, dobbiamo migliorare l’autonomia”. Nel complesso saranno messi a punto programmi di analisi e verifica, applicazioni basate sulla rete internet studiando delle innovative piattaforme di interfaccia uomo-macchina. E si spera che il tempo necessario per ottimizzare la guida automatica fino alla commercializzazione possa anche servire per far cambiare ai consumatori la cattiva opinione verso questo tipo di tecnologia. Secondo un recente sondaggio in Uk – dove è stato lanciato da poco un vasto programma sperimentale sulle driverless car – la maggior parte dei cittadini non vorrebbe essere un passeggero su questi veicoli, e il 43 per cento non si fida ancora della sicurezza di guida.