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Studio: l’ultima auto “a combustione” europea deve esser venduta nel 2030

L'analisi del gruppo T&E fissa una data di scadenza alle nuove immatricolazioni a benzina e diesel. Essenziale affinché l’Europa non tradisca l’accordo di Parigi

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(Photo by Lukas Schulze/Getty Images)

 

 

(Rinnovabili.it) – Se l’Europa vuole riuscire a decarbonizzare il proprio sistema di trasporti entro metà del secolo, l’ultima auto con motore a combustione interna dovrà essere venduta nei primi anni del 2030. Prolungare oltre le immatricolazioni dei mezzi a benzina e diesel, renderà impossibile mantenere le promesse fatte con l’accordo sul clima di Parigi. Questo quanto sostiene il rapporto pubblicato stamane dall’ONG Transport & Environment (T&E), mostrando la via per rendere ecologica la mobilità del Vecchio Continente. Attualmente, infatti, il trasporto è la maggiore fonte di CO2 antropica in Europa, con le automobili che da sole rappresentano il 45% delle emissioni del settore. E, soprattutto, è l’unico i cui trend emissivi sono cresciuti anziché diminuire dal 1990 a oggi.

 

Lo spazio d’azione, come ci ricorda il Report IPCC, è sempre più piccolo e per limitare l’aumento della temperatura mondiale entro 1,5°C, l’UE deve affrontare seriemente la questione della mobilità. Secondo gli esperti di T&E e necessario annullare le emissioni del comparto, auto in primis, entro il 2050.

 

L’analisi conclude che sarà quasi impossibile produrre abbastanza combustibili liquidi a basse emissioni in modo economicamente efficiente per alimentare tutte le auto europee. Inoltre è probabile che i biofuel avanzati riescano a coprire appena il 3,5% della domanda di carburanti per il trasporto nel 2030. “I combustibili sintetici saranno costosi e inefficienti, richiedendo enormi quantità di elettricità pulita – pari a quasi il 70% della produzione totale europea odierna – per alimentare tutte le auto nel 2050. Al contrario, una flotta di veicoli a idrogeno richiederebbe solo il 38% della fornitura attuale, e una flotta elettrica a batteria solo il 15%”.

 

Spiega Thomas Earl, analista presso T&E: “Spostare le persone dalle auto al trasporto condiviso e alle biciclette è una parte importante dell’equazione, ma per raggiungere la mobilità personale a zero emissioni nel 2050 è necessario disporre di auto a zero emissioni […]Se vogliamo evitare pericolosi cambiamenti climatici, abbiamo bisogno di spostare il mercato verso le e-car molto più rapidamente di quanto facciano le normative UE proposte. Attraverso la riforma delle tasse sui veicoli e sui carburanti o l’introduzione di zone a emissioni zero, i governi hanno gli strumenti per farlo. La domanda è se sceglieranno di usarli”.