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Auto elettriche: la tecnologia Nanoflowcell pronta per il mercato?

Auto elettriche: la tecnologia Nanoflowcell pronta per il mercato?

 

(Rinnovabili.it) – Auto a batteria di flusso presto in produzione: questo è la promessa fatta da nanoFlowcell, società svizzera specializzata nella progettazione di futuristiche vetture elettriche. La piccola factory fondata dal poliedrico imprenditore Nunzio La Vecchia, anticipa in questi giorni le novità con cui sarà presente a Ginevra, dal 3 al 13 marzo 2016: sotto i riflettori del celebre salone dell’automobile finirà l’ultima versione “rivista e corretta” della sua Quant F, ribattezzata per l’occasione Quant FE (dove la E sta per Evolution).

 

Supercar coupè elettrica di tipo 2 + 2, al pari del modello originale integra al suo interno una batteria di flusso, un dispositivo ricaricabile che converte l’energia chimica degli elettroliti direttamente in energia elettrica. Il sistema montato sulla piccola sportiva è costituito da due serbatoi da 250 litri l’uno, contenuti in un telaio monoscocca in fibra di carbonio, e ognuno dei quali riempito con  un liquido ionico ma di carica opposta. Quando i serbatoi  sono completamente pieni, Quant FE può percorrere fino a 800 km. Con i suoi 801 kW (o 1090 CV), questo bolide super silenzioso passa da 0 a 100 km/h in soli 2,8 secondi.

 

Quant FE dovrà dividere i riflettori con la sua sorella più piccola, la sportiva Quantino. Presentata come concept car nel corso del Salone dell’Automobile di Ginevra dello scorso anno, Quantino è stata completamente ridisegnata. Dotata di un sistema di propulsione  nanoFlowcell® a bassa tensione, rappresenta la vera promessa della società per un nuova generazione di veicoli elettrici. Con una tensione nominale di soli 48 V,  una potenza totale di 80 kW / 109 CV e quattro motori elettrici, è in grado di raggiungere una velocità di 200 km/h e percorrere fino a 1.000 chilometri con una sola carica.

Dopo la presentazione dal palco ginevrino, l’azienda intende sottoporre la Quantino a una serie di test per provarne l’affidabilità, con la possibilità di passare alla produzione in piccola serie e portare quindi i primi esemplari sulle strade.

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