Eco-bunus a partire da 5.000 euro e un PAN infrastrutturale per la ricarica dei veicoli. Queste le novità della proposta normativa che potrebbe essere approvata a settembre dal Parlamento.
Passo avanti per la nuova normativa a supporto della mobilità elettrica italiana. Le due proposte di legge sugli incentivi alle e-car, la Ghiglia C. 3553 e la C. 2844 Lulli, sono state riunite in un unico testo elaborato dal comitato ristretto ed adottato dalle commissioni riunite Trasporti e Attività produttive della Camera. La proposta, che passerà all’esame dell’ Aula dopo la pausa estiva, assorbe nella sostanza sia le misure finanziarie e fiscali d’incentivazione da mettere in atto a livello nazionale e locale, che i rapporti tra i diversi livelli di Governo (Stato, regioni ed enti locali), il ruolo dell’Autorità per l’energia, gli effetti sull’attività edilizia e sulle opere di urbanizzazione e la programmazione strategica delle infrastrutture destinate alla ricarica.
FINO A 5.000 EURO D’INCENTIVI Il testo unificato indica un sistema incentivante a scalare per le auto elettriche per il periodo 2011-2015, riportando nella copertura finanziaria anche le entrate dell’ecotassa di 1,5 centesimi sulle bottiglie di materiale plastico vendute al pubblico. Nel dettaglio la nuova disciplina prevede:
- per l’anno 2011: fino a euro 5.000 per l’acquisto di un veicolo alimentato ad energia elettrica ed euro 150 per le spese di infrastrutturazione;
- per l’anno 2012: fino a euro 5.000 per l’acquisto di un veicolo alimentato ad energia elettrica veicolare ed euro 150 per le spese di infrastrutturazione;
- per l’anno 2013: fino a euro 3.000 per l’acquisto di un veicolo alimentato ad energia elettrica ed euro 150 per le spese di infrastrutturazione;
- per l’anno 2014: fino a euro 2.000 per l’acquisto di un veicolo alimentato ad energia elettrica ed euro 150 per le spese di infrastrutturazione;
- per l’anno 2015: fino a euro 1.000 per l’acquisto di un veicolo alimentato ad energia elettrica ed euro 150 per le spese di infrastrutturazione;
In tema di infrastrutture di ricarica, la proposta prevede che l’esecuzione negli edifici delle opere dirette alla realizzazione, all’adeguamento, alla sostituzione o all’integrazione degli impianti elettrici per le infrastrutture di ricarica elettrica dei veicoli rientri tra gli interventi di manutenzione straordinaria. Qualora le opere sulle parti strutturali dell’edificio comportino un aumento del numero delle unità immobiliari o implichino un incremento dei parametri urbanistici, la loro esecuzione sarà soggetta a denuncia di inizio attività.
Inoltre, al fine di incentivare lo sviluppo della tecnologia dell’e-mobility e la produzione di batterie elettriche, il Governo dovrà un piano strategico per la realizzazione di una rete di stazioni di servizio per tali veicoli finalizzato, tra le altre cose, ad introdurre procedure di gestione del servizio di ricarica che prevedano la predisposizione di un sistema di tariffe differenziate e la regolamentazione dei tempi e dei modi di ricarica.