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Le auto elettriche guidano la crescita dei veicoli alternativi

auto elettriche

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(Rinnovabili.it) – Nei primi 3 mesi del 2017, la domanda di veicoli a combustibile alternativo è cresciuta sensibilimente, segnando un +37% e raggiungendo in numeri assoluti le 212.945 unità. Dopo la crescita moderata del 2016, i numeri fanno ben sperare l’ACEA, l’associazione europea dei produttori di auto che ha diffuso i dati.

Le nuove immatricolazioni di auto caricabili elettricamente balzano di un confortante +29,9%, sostenute da un aumento della domanda sia di auto elettriche a batteria (+49,0%) e delle plug-in (+13,0%). In totale gli ECV (Electrically Chargeable Vehicles) sono passati dalle 36.322 unità del 1° trimestre 2016 alle 47.196 di un anno dopo. Anche le auto ibride (HEV) sono cresciuti con numeri incoraggianti: le immatricolazioni fanno segnare un +61,2%, che in numeri assoluti si traduce in 111.006 vetture uscite dalla concessionaria nei primi tre mesi dell’anno. Dopo una cattiva performance nel 2016, invece, le immatricolazioni di auto alimentate a propano o gas naturale hanno cominciato il nuovo anno con un modesto +10,4%, per un totale di 54.743 unità.

 

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Il risultato positivo per le auto a combustibile alternativo è stato possibile grazie alle performance di tutti i principali mercati dell’Unione Europea. La Spagna ha segnato il più grande aumento di immatricolazioni nel corso dell’ultimo trimestre (+87,4%), seguita dalla Germania (+67,5%). Al terzo posto il Regno Unito (+29,9%), che stacca di poco la Francia (+24,8%). Fuori dal podio anche l’Italia, quinta con un +17,2%. Da notare che la crescita in questi paesi è stata quasi completamente merito delle auto elettriche e ibride. In particolare, Regno Unito, Germania e Francia hanno immatricolato il maggior numero di auto ricaricabili elettricamente. Una tendenza che in Italia fatica ancora ad affermarsi, dato che l’andamento positivo del nostro mercato italiano, è principalmente da imputare ad una ripresa della domanda di auto alimentate a GPL. Nel Belpaese, questo combustibile “poco alternativo” copre ancora più della metà del totale dei mezzi appartenenti al settore dei veicoli a combustibile alternativo in Italia.

 

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