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L’UE minaccia dazi retroattivi contro auto elettriche cinesi ma il low cost accelera

Dal 7 marzo 2024 la Commissione europea avvierà la registrazione doganale delle importazioni di veicoli elettrici cinesi, essenziale ai fini di eventuali misure anti dumping. Ma i produttori del gigante asiatico non si fanno intimidire e il colosso BYD promette prezzi ancora più bassi

auto elettriche cinesi
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Auto elettriche cinesi, l’UE evidenzia importazioni massicce in un periodo di tempo relativamente

(Rinnovabili.it) – Sul fronte fotovoltaico l’Unione europea è pronta a scegliere la strada della mediazione: nessuno intervento alla frontiera contro gli economici pannelli solari importati, quanto piuttosto supporti normativi e finanziari alla propria industria in crisi. Decisamente meno conciliante appare l’approccio comunitario sulla questione delle auto elettriche cinesi. Anche in questo caso il mercato comunitario sta tentando di competere con una produzione “Made in China” sempre maggiore e ad un prezzo allettante. Ma Bruxelles è passata in difesa quando a settembre 2023 ha avviato un’indagine commerciale per capire se i veicoli costruiti in Cina ricevano o meno sussidi ingiusti. L’inchiesta dovrebbe concludersi a novembre 2024, con l’ipotesi però di introdurre dei primi dazi temporanei già a luglio.

Bruxelles ipotizza dati retroattivi

Finora, però, le prove non depongono a favore del Gigante asiatico. Secondo il regolamento di esecuzione pubblicato ieri dalla Commissione europea, esisterebbero sufficienti elementi tendenti a indicare che le importazioni degli EV cinesi “sono oggetto di sovvenzioni”. Aiuti che consistono: nel trasferimento diretto di fondi e in potenziali trasferimenti diretti di fondi o obbligazioni; nella rinuncia della pubblica amministrazione ad entrate altrimenti dovute o nella mancata riscossione delle stesse; nella fornitura, da parte della pubblica amministrazione, di beni o servizi per un corrispettivo inferiore all’importo che sarebbe adeguato.

“Gli elementi di prova – si legge – evidenziano inoltre circostanze gravi sotto forma di importazioni massicce in un periodo di tempo relativamente breve e un aumento sostanziale delle importazioni [..] nel periodo che va da ottobre 2023 a gennaio 2024“. Per la precisione un più 14 per cento rispetto al periodo tra ottobre 2022 e gennaio 2023.

Con lo stesso regolamento l’Esecutivo ha predisposto, a partire da domani, di iniziare la registrazione doganale delle auto elettriche cinesi importante. La mossa potrebbe portare anche a dazi retroattivi sull’import registrato qualora dalle risultanze dell’inchiesta dovesse emergere la necessità di istituire misure compensative.

Il gigante cinese BYD abbassa ancora i prezzi

Come ha risposto Pechino? La Camera di Commercio Cinese presso l’Unione ha fatto sapere di essere delusa della decisione, affermando che l’aumento registrato sia solo il frutto di una crescente domanda. Ma c’è anche chi oggi sembra gettare benzina sul fuoco. Il colosso cinese dei veicoli elettrici BYD ha fatto sapere di voler tagliare del 5% il prezzo della sua auto più economica, la Seagull, portando il costo sotto i 9.000 euro (69.800 yuan). Un’offerta difficilmente eguagliabile dai produttori auto europei.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.