(Rinnovabili.it) – Da un lato il prezzo del petrolio che torna lentamente a salire, dall’altro gli impegni climatici presi con l’Accordo di Parigi. Potrebbero bastare questi due fattori per sostenere lo sviluppo tecnologico e dare una nuova spinta al settore delle auto elettriche nel 2017.
Attualmente le vetture elettriche rappresentano solo l’1% delle vendite globali di autoveicoli, ma sono in molti ad aspettarsi un vero e proprio slancio in avanti del comparto nel corso di quest’anno. Cina, Europa e USA i mercati da (continuare a) tenere d’occhio, secondo gli esperti riunitisi al Salone di Detroit, vetrina della nuova generazione dell’e-mobility. Con autonomie aumentate sino ai 500 chilometri, la tecnologia sta dando prova di aver compiuto passi da gigante. Meno progressi sono stati raggiunti sul livello costi, ma nei tre mercati chiave gli incentivi all’acquisto hanno accorciato le distanze tra bene di lusso e bene popolare.
“L’elettrificazione dell’automobile è una tendenza irreversibile”, commenta Jacques Aschenbroich, amministratore delegato di Valeo multinazionale attiva nella progettazione, produzione e vendita di prodotti auto e pezzi di ricambio, dai motori alle luci. Valeo ha ampliato le vendite del 50 per cento negli ultimi cinque anni grazie alla crescita del segmento elettrico e come alti produttori intende scomettere forte sul comparto.
In Europa, le auto ecologiche continuano beneficiare di sovvenzioni o agevolazioni fiscali mentre si stringe la morsa sui veicoli inquinanti. In Cina prevale l’approccio “carota e bastone”, in cui decine di miliardi di investimenti e finanziamenti per la ricerca si uniscono a regole sempre più stringenti per scoraggiare le auto inquinanti. Avrà più tornanti, invece, la strada del mercato statunitense alle prese con l’incognita Trump. Ma le prime difficoltà si sono palesate anche negli anni scorsi: con l’aumento dell’offerta di combustibile a buon mercato negli States, le immatricolazioni dei mezzi elettrici sono calate nel 2015 e nel 2016.
Questo rallentamento, unitamente alle prossime politiche ambientali del neo presidente americano, forniranno un grosso vantaggio al mercato cinese. Per IHS Automotive, la Repubblica popolare raggiungerà un milione di plug-in nel 2019, quattro anni prima degli Stati Uniti.